
Sconvolgendo il sottotitolo di un vecchio film di 007, si può dire che "dalla Russia con lussuria" sono arrivate qualche ann
o fa due ragazzine con il chiaro intento di varcare i confini dell'est europeo per scatenarsi trasgressivamente anche nel resto del vecchio continente. E per un pò le Tatu ci sono riuscite, soprattutto con il primo singolo, quello che ha dato loro il successo "All the things she said", una canzone apparentemente sciocca ma dal testo ricco di significato soprattutto per il pubblico omosessuale che le ha subito elette micro-icone gay della musica di quel periodo, soprattutto per il pubblico lesbico visto che il brano parlava prop
rio dell'innamoramento di una donna per un'altra donna. Ad accompagnare ogni esibizione, appena partiva la parte esclusivamente musicale, le due componenti del gruppo si avinghiavano in un bacio saffico che a suo tempo venne anche censurato dal Festivalbar perchè considerato osceno.. Dopo una scia di singoli che non ha raggiunto le stesse vette del primo, almeno in patria Yulia e Lena ci riprovano con un altro video per altri versi altrettanto controverso visto che piuttosto gratuitamente, entrambe si esibiscono in un nudo integrale, una a letto mentre si crogiola togliendosi le mutandine, l'altra strofinandosi le tette sotto la doccia. Sulla canzone nulla da dire, può piacere come
non piacere, ma pare evidente quanto le pseudo-lesbiche del primo video abbiano probabilmente cambiato sponda sul target al quale rivolgersi. Voi in che periodo le preferite? I video di "All the things she said" e di "Beliy Plaschik (White Robe)" li trovate come sempre nella colonna qui a destra.

Per chi come me è completamente digiuno di calcio e non sa nemmeno distinguere un rigore da un calcio d'angolo, allora
probabilmente domenica sarà una serata come tante altre da dedicare al fidanzato, agli amici o ad un qualunque passatempo, ma per i tifosi questa sera sarà la serata da passare in casa per assistere all'emozionante quarto di finale che vedrà impegnata l'Italia contro la Spagna. Se i cugini francesi li abbiamo già incontrati qualche giorno fa in un entusiasmante match che ci ha vi
sto trionfare, stavolta dobbiamo vedercela con i nostri fratelli più evoluti dal punto di vista sociale, con un paese che ci supera in quanto a diritti civili, tranquillità di vita e visione "normale" di qualunque coppia, che si etero oppure omosessuale. Tanto per tenere vivo ancora l'argomento dopo la vittoria di Zapatero e delle sue idee alle ultime elezioni, un simpatico giornalista mette un microfono davanti al muso di Gattuso per chiederne il parere sui matrimoni gay, permessi nel Paese che scontrerà in campo e lui tira fuori tutto il suo bigottismo schierandosi contr
o le unioni gay, ribadendo che un rapporto lo vede solo e sempre composto da uomo e donna e mai da persone dello stesso sesso. Insomma Ringhio caro, sei sexy, sei animale e per questo sessualmente appetibile da chi cerca l'uomo forte, virile e un pò bestiale, ma in quanto a comunicazione e quoziente intellettivo proprio non ci siamo, la prossima volta faresti meglio a rifiutarti di parlare di questi argomenti. Bisogna essere aperti ad ogni opinione, ma direi anche alla coerenza: i soldi da Dolce & Gabbana, nota ex-coppia omosessuale li hai presi eccome per farti fotografare con le mutande firmate..

Basta che qualcuno chieda il nome della signora della televisione italiana e magicamente, come Maga Maghella e
cco che spunta fuori il suo nome, Raffaella Carrà, un'icona gay tra le più osannate ma prima di tutto una donna che è riuscita a mantenere vivo il suo nome nonostante i numerosi anni di attività. La Raffa negli ultimi anni in Rai non ha avuto una fortuna grandissima visto lo scarso successo del suo Sogni o del più recente Amore basato sull'aiuto ai bambini bisognosi per uno spettacolo che fo
rse non era adatto per un sabato sera targato Rai, e per questo era stata accantonata, ma per fortuna con la presentazione dei nuovi palinsesti, ecco che il suo nome spunta di nuovo fuori. Già da qualche mese c'erano voci che la volevano di nuovo in tv per un nuovo spettacolo autunnale a lei dedicato ma si vede che non c'era tanta voglia di sperimentare visto che la Carrà torna con un suo cavallo di battaglia della fine degli anni '90 ovvero Carramba che sorpresa che sarà addirittura abbinato alla Lotteria Italia. Aspettiamoci quindi una nuova ondata di parenti dall'Argentina, fiumi di lacrime e, speriamo, ancora cost
umi di scena spacciati per abiti da sera della signora Carrà. Davvero un gradito ritorno il suo, atteso da tutti i suoi fan che non ne potevano più di saperla acclamata soltanto in Spagna e sicuramente un bel regalo per il suo compleanno visto che Raffaella ha spento proprio ieri ben 65 candeline: ma l'età non conta Raffa, noi vogliamo vederti ancora ballare!

Ormai ci sembra chiaro che, salvo interessanti e sperati imprevisti, per i prossimi 5 anni non avremo i diritti civili per cui tanto stiamo
combattendo visto che al governo, e soprattutto sulla poltrona del Ministro delle Pari Opportunità siede il famoso deretano di Mara Carfagna orami diventata simil-Maria Goretti. Se la signora dei calendari vede tutto il territorio italiano privo di qualunque forma di discriminazione nei confronti di gay, lesbiche e transessuali e lo afferma candidamente anche alla vigilia di un gay pride a cui sono stati negati i patrocini giusti e meritati, scatena la nostra fantasia per far conoscere la realtà alla società. E' così che il Movimento Omosessuale Sardo si è messo d'impegno per realizzare una campagna di affissione che sensibilizzi sulla condizione degli omosessuali in Itali
a e li mostri senza piume di struzzo e nudità come i media vogliono farci credere filmando ogni gay pride, ma nei momenti più normali della vita di tutti i giorni, cioè mentre ci si scambia un gesto d'affetto e d'amore o mentre si va a fare la spesa al supermercato. La campagna vuole essere anche un incentivo ad eliminare il vittimismo con il quale spesso i gay si sentono rappresentati, mostrando un lato forte e "naturale", dipingend
oci come persone comuni, cosa che in realtà ovviamente siamo ma che molti ancora non sanno. Le foto sono state presentate a Sassari e spero sia un ottimo trampolino di lancio per poterle vedere in tutt'Italia visto che non sono soltanto i gay della Sardegna ad avere problemi ma si tratta di un triste fenomeno presente in tutto lo stivale.

Mentre qui in Italia si respira ancora di più un clima di tensione e di omofobia dovuto alla neo-formazione governativa che di
certo non favorisce gli omosessuali e grazie anche alle continue scandalose dichiarazioni che il caro Benedetto XVI si ostina a declamare ad ogni minima occasione, altrove si fanno invece grossi passi avanti nel campo dei diritti civili, soprattutto in campo ecclesiastico. Infatti recentemente la Chiesa d'Inghilterra ha celebrato il matrimonio di una coppia di preti anglicani direttamente in chiesa, e più preci
samente nella cattedrale di San Bartolomeo il Grande, la stessa vista nel film "Quattro matrimoni e un funerale". Peter Cowell e David Lord, questi i nomi dei due sacerdoti, si sono sposati nel modo più formale che si possa immaginare: un evento assolutamente nuovo quello dell'utilizzo di un rito tradizionale per il matrimonio religioso, in Inghilterra permesso, tra persone dello stesso sesso. Quest'evento ha chiaramente alzato un nuovoloso polverone nell'ambito della Chiesa inglese visto che se alcuni benedicono quest'unione, ad altri non è proprio andato giù che addirittura una coppia di uomini religiosi abbia contratto matrimonio in modo così tradizionale, ma l'importante secondo me è che se i due preti avevano il
grande desiderio di sancire la loro unione e il loro amore attraverso un gesto formale e rigorosamente religioso, è giusto che abbiano avuto la possibilità di farlo, senza preoccuparsi dello scandalo mediatico che avrebbero scatenato, in barba ai moralisti e retrogradi che ancora occupano le alte cariche di ogni istituzione, religiosa e laica.

"Scuuuusa, so che è soltanto un'altra scuuuusa". Che ridere la vecchia imitazione della mitica Luciana Littizzetto del duo di
cantanti più prese in giro della musica italiana, eppure Paola e Chiara da quel Sanremo che le vide nascere ne hanno fatta di strada, non sempre facile ma l'ha fatta. Il boom vero e proprio lo hanno avuto con l'album Television che conteneva pezzi ballabili e frociaroli come non mai come Vamos a Bailar e Viva l'amor, inni dell'estate che rappresentavano il divertimento puro. Ma chissà perchè poi le due sorelline Iezzi hanno deciso di dare una svolta lesbo-chic al loro modo di porsi e quindi hanno iniziat
o a mostrare le tette, a strusciarsi, a baciarsi, ad inserire delle lesbiche dichiarate nei propri video.. e da lì il declino. Fino al nuovo album che non ha fatto risalire loro la china ma dopo il lancio di due singoli un pò sotto tono, pare che vogliano proprio voltare pagina con il nuovo singolo estivo "Vanity & Pride" che probabilmente volevano piazzare come inno della nuova marcia per l'orgoglio gay ma che invece potrebbe essere il classico tormentone estivo. Tornate all'inglese, Paola e Chiara si dedicano nel nuovissimo video ad una partita di tennis, sport che hanno praticato nell'adolescenza, per poi fare sesso co
n gli armadietti negli spogliatoi, altra attività che in adolescenza e non solo probabilmente hanno molto praticato. Hanno scelto di presentare in anteprima il singolo a "Quelli che il calcio" che nell'ultimo periodo nonostante parli di calcio ha virato evidentemente verso il gay-style e quindi ecco la nuova versione Lacoste delle Iezzi pronte a far danni. A loro stesse? Bah, godetevi i video nella colonna qui a destra!

Brokeback Mountain è uno di quei film che ci ha fatto riflettere: dopo la sua visione si esce dal cinema sconquassati e pieni di
emozioni, una dose di sentimenti che per essere metabolizzati richiedono almeno un giorno di riflessione per assorbirne al meglio il significato e l'ardore della storia che abbiamo visto sul grande schermo. E' uno dei pochi film che ha avuto il coraggio di insinuare in un settore maschile, in questo caso quello dei cowboy, un sentimento omosessuale, una condizione portata un pò dalla solitudine di restare da soli in un posto isolato come mandriani, un p
ò dal vero interesse verso l'altro uomo con il quale bisogna trascorrere un lungo lasso di tempo. Se la versione cinematografica con il compianto Heath Ledger e Jake Gyllenhaal era tratta dal libro di Annie Proulx, dallo stesso film è stata confermata l'idea di crearne un musical. La recente notizia è stata data dalla New York City Opera visto che il compositore Charles Wuorinen, premio Pulitzer nel 1970 è intenzionato a curare la trasposizione teatrale della storia. Ancora mistero assoluto per quanto riguarda la scelta del cast, ma alc
une voci di corridoio già stanno comunicando alcuni nomi per i protagonisti, e i più accreditati sembrano essere 2 bellocci di Hollywood: James Marsden e Hugh Jackman. Se del primo abbiamo apprezzato tutti le sue doti canore nella recente versione per il grande schermo di Hairspray, Hugh Jackman ha già partecipato ad un musical, ovvero The Boy From Oz dove ha dimostrato di essere bello, bravo e di saper cantare. Speriamo che arrivi al più presto anche una versione italiana!

"Che fretta c'era, maledetta primavera", formulando questa frase una bravissima Lorett
a Goggi sanciva il suo grande successo sanremese rimasto ancora oggi nella storia della canzone italiana, e quanto aveva ragione la grande diva. Anche se la primavera è ormai, secondo il calendario entrata già da un pò e anzi, tra un pò ci tocca anche salutarla per fare spazio all'estate, i primi caldi, dopo i terribili periodi delle piogge iniziamo a sentirli soltanto adesso. Non c'è ancora quell'aria di mare visto che il vento fresco primaverile si sente ancora e non ci permette di spogliarci per abbrustolire il nostro corpo sformato dalle abbuffate natalizie o scolpito per i mesi rintanati in palestra, ma in compenso qualche centimetro di pelle scoperta inizia a fare capolino dai nostri abiti. Istantaneamente l
'abbigliamento maschile è passato dal cappotto super coprente alle t-shirt piuttosto aderenti, dai pantaloni lunghi ai pinocchietti o ai bermuda mostrando così braccia forti e villose e gambe tornite di chi fa sport. Manco a dirlo che l'ormone sale all'impazzata notando d
ei bei piedi curati in infradito che passeggiano lungo le strade delle nostre città o di bei ragazzi che mostrano quel leggero pelo che spunta dalle camicie che finalmente possono portare con qualche bottone allentato in più. Ah maledetta primavera che ci mostri questi spettacoli: per chi è fidanzato è difficile resistere alla tentazione di girarsi per strada a guardare simili meraviglie, per chi è single sale la rabbia di avere così tanta timidezza per approcciare un incontro urbano come se niente fosse. Prepariamoci alla nudità dell'estate che è più vicina di quanto crediamo!