
In questo periodo nelle sale cinematografiche sta spopolando Milk, un film che tratta la storia del primo politico apertamente omosessuale ad aver
rappresentato un ruolo importante nella vita politica e sociale di un paese come gli Stati Uniti raccontando tutte le critiche e le battaglie che ha dovuto sostenere. In Italia oggi non abbiamo un nuovo Milk, ma una figura che potrebbe avvicinarsi in qualche modo a ciò che il grande personaggio americano voleva per il suo paese, lottando per i diritti civili, per l'uguaglianza di tutti e, ci auguriamo, un occhio di riguardo per la critica situazione della comunità GLBT che tuttora non ha i suoi diritti come cittadini identici a tutti gli altri. Il nuovo coraggioso uomo politico in questione è Nicky Vendola, già governatore della Puglia che ha deciso di scepararsi dal Rifondazi
one Comunista e di fondare un inedito partito, Rifondazione per la Sinistra, una nuova corrente che si pone degli onorevoli obiettivi, diventando il primo leader dichiaratamente gay. Quest'ulteriore scissione del partito comunista potrebbe essere un problema riguardo le future elezioni europee visto che probabilmente
rischia di non superare lo sbarramento, ma chissà che qualcuno, notando la disperata escalation di volgarità ed inettitudine della destra non possa rivolgersi altrove e capire finalmente quali sono i bisogno del paese e che conta moltissimo il rispetto delle minoranze, che siano di religione, razza e ovviamente sesso ed orientamento sessuale. In bocca al lupo Nicky.

Quello che cade oggi è un giorno che universalmente è dedicato ad un episodio terribile dell'intera cronaca mondiale, uno di quei pezzi di s
toria che non avrebbero mai dovuto nascere, che non sarebbe mai stato possibile concepire e che tanto male hanno portato alla popolazione mondiale e alla civiltà sociale contemporanea portando strascichi ancora oggi. Il 27 gennaio è la giornata della memoria dedicata alla Shoà, ricordando lo sterminio delle minoranze, quindi ebrei ed omosessuali nei ca
mpi di concentramento nazisti durante la seconda guerra mondiale. Un triste ricordo che però resterà indelebile nella storia dell'umanità per essere stata una delle disavventure peggiori della razza umana, uno scempio che a pensarci bene di umano ha ben poco. Bisogna ricordare l'ossessiva magnificazione del Paragrafo 175, uno strumento di persecuzione secondo il quale chi commetteva un atto sessuale considerato innaturale, quindi sesso tra due uomini, era condannato alla prigione con la condanna accessoria della perdita dei diritti civili. Approfittando di questa ignobile legge, i nazisti perseguirono gli omosessuali marchiandoli con un triangolo rosa e segnando invece le lesbiche con un triangolo nero come per le prostitute, per essere sbattuti nei campi di conce
ntramento dove venivano sopraffatti da una triste fine. Oggi vogliamo ricordare tutte le persone che non ci sono più per una vergognosa pazzia mentale, per aver sofferto così tanto ma per aver impresso nella memoria di tutti quanto male un essere umano può fare ad un altro essere umano, con lo scopo di non ripetere mai più eventi tragici di questo tipo.

Se n'è tanto parlato nei mesi scorsi come un vero evento per il grande schermo, caratterizzato dalla presenza di un grande
attore di fama internazionale diretto da un regista tra i più accreditati del panorama cinematografico mondiale e finalmente dopo tanta attesa, ieri arriva nelle nostre sale Milk. Come tutti voi saprete, la pellicola prende in esame gli ultimi 8 anni di vita di Harvey Milk, il primo omosessuale dichiarato che nel 1977 venne eletto consigliere comunale diventando un vero simbolo della lotta per i diritti civili e per la difesa delle minoranza, fino al suo triste omi
cidio l'anno dopo la sua elezione per mano di un avversario politico. Il ruolo del grande politico americano è stato assegnato a Sean Penn, icona cinematografica che può già sentire il profumo di Oscar, mentre la regia è stata affidata a Gus Van Sant, un autore spesso contestato e non adatto a tutti ma dal grande valore. Nel cast è presente anche un eccellente James Franco nel ruolo di Scott Smith, il compagno di Milk nella vita privata che verrà ampiamente seguita dal film senza con
centrarsi esclusivamente sulle grandi battaglie politiche che intraprese il famoso attivista. In un periodo in cui l'omosessualità inizia ad essere considerata ancora una volta una malattia e quando l'omofobia inizia ad allargarsi di nuovo a macchia d'olio facendo mille passi indietro rispetto alla civiltà moderna e ai paesi che ci circondano, un film che ci ricorda le battaglie che già 30 anni fa si intraprendevano sul tema potrebbe illuminare chi offende ingiustamente la comunità gay, rapito dai pregiudizi.

Dopo aver alzato e respirato il polverone mediatico noto a tutti in questi giorni riguardo la partecipazione di Povia con un
brano sull'omosessualità al prossimo Festival di Sanremo, sono stati finalmente accesi i riflettori sulla tanto odiata canzone Luca era Gay ammansendo alcune critiche e facendone fiorire ben altre. Il protagonista del brano pare non sia il Luca Tolve della cronaca di qualche tempo fa, guarito miracolosamente dall'omosessualità, bensì potrebbe essere in parte autobiografica visto che Povia avrà saccheggiato i suoi stati d'animo durante quei fantomatici sette mesi in cui pensava di essere gay prima di arrivare al matrimonio. L
a canzone segue la sua convinzione riguardo l'idea che gay non si nasce ma si diventa a causa di ambienti familiari ostili, troppa presenza materna e da agenti esterni come anziani quasi pedofili che in cambio di sesso offrono amore e dolcezza, trappola in cui cade il Luca della canzone. A salvarlo dalle grinfie del mondo gay arriva una bella ragazza conosciuta ad una festa che gli permette di acquistare il lume della ragione e l'eterosessualità perduta. Il testo ufficiale non è ancora noto a parte qualche piccolo stralcio, ma dall'argomento ormai giunto alla luce si evincono tutti i problemi che Luca era Gay potrebbe causare, come inculcare nei genitori di omosessuali non ancora ben accettati, tanti sensi di colpa e frustrazione a causa della
convinzione di aver sbagliato qualcosa facendo diventare il proprio figlio gay. Ci sono poi ovviamente i soliti luoghi comuni riguardo l'omosessualità che Povia racconterà con nonchalance sul palco dell'Ariston, ma a quello ormai siamo abituati. L'Arcigay ha già organizzato dei sit-in di protesta a Sanremo in occasione della finale, sperando che Povia venga sbattuto fuori prima di poterci arrivare.

Se in ogni parte del mondo c'è almeno un'emittente televisiva che può fregiarsi del titolo di rete gay nazionale o del territorio,
trasmettendo film, talk show e programmi creati ad uso e consumo del pubblico omosessuale, dopo la morte di Gay TV in Italia si sentiva la mancanza di un canale che potesse sostituirlo. Ad offrire per il momento una valida alternativa ci pensa il web, infatti nascerà ufficialmente proprio tra qualche minuto Queer TV Italia, un canale visibile su internet che farà parte di un network chiamato Vedoweb che offre una serie di reti monotemat
iche che trattano di moda, cinema, musica e cultura, arricchendolo di una nuova linea di informazione e di intrattenimento che guarderà da vicino l'audience gay. Si inizia proprio oggi alle ore 12 con uno speciale su Milk, il film che uscirà domani nelle sale italiane, continuando poi con una programmazione varia e completa con documentari, rubriche di cultura sul tema dell'omosessualità e film che vedono nel cast icone gay o molto affini al mondo omosessuale. Dall'intrattenimento alla cultura, ogni aspetto, dal più frivolo al più importante sarà trattato dalla nuova Queer TV grazie anche alla collaborazione con il portale Notizie Gay che offrirà news relative all'uni
verso omosessuale a 360°. Una nuova dimensione sta per nascere che ha grandi progetti di estensione sperando di arrivare a far parte delle trasmissioni Sky e di avere magari uno spazio anche sul digitale terrestre sempre più diffuso. Incrocio le dita per questa nuova emittente che, se ben gestita, potrà essere un valido mezzo di comunicazione e di intrattenimento.

Oggi è un giorno importantissimo per gli Stati Uniti d'America ma anche per il mondo intero, un segno di forte cambiamento dec
iso incontrastatamente qualche tempo fa viene finalmente ufficializzato nel pomeriggio di oggi secondo l'ora italiana, con l'ingresso di un nuovo Presidente per una grande potenza mondiale. Dopo la grande battaglia elettorale e la vittoria del primo afro-americano, Barack Obama, oggi ci sarà l'insediamento ufficiale del nuovo leader alla Casa Bianca con l'uscita di scena e il ritorno in Texas di George W. Bush che tanti danni economici e d
'immagine ha inferto al paese. Giornata immobile per tutti i cittadini per il terrore di possibili attentati in un giorno così importante, momento solenne partito con le celebrazioni del 18 gennaio grazie all'aiuto di Gene Robinson, il famoso vescovo episcopale noto per essere uno dei pochi omosessuali dichiarati e di aver recentemente sposato il proprio compagno. Per Obama è stata questa una scelta simbolica dando speranza e rilievo ad ogni tipo di minoranza, optando per l'apertura dell'importantissima cerimonia, l'intervento di un uomo di chiesa gay, un contrasto che non è da tutti ben digerito. La scelta è avvenuta anche dopo le critiche rivolte ad Obama riguardo la scelta ricaduta su Rick Warren per l'invocazione
inaugurale, svolta quindi da uno degli uomini riconosciuti tra i più omofobi ed anti-gay esistenti nella chiesa. Forse si voleva accontentare un pò tutti scegliendo un liberale e un tradizionalista, ma la vera dura prova inizia ora per il nuovo Presidente che non deve farsi spaventare dalle troppe aspettative e deve svolgere un gran lavoro di ricostruzione e di impegno per il proprio paese e per i rapporti con il mondo intero.

Triste e depressa la vita dei cantanti e dei musicisti quando i bagliori del successo hanno lasciato posto all'offuscato ricordo delle luci dei riflettori e delle urla festanti
dei fans accorsi ai propri concerti, quando tutto sembrava fantastico e irremovibile, quando il successo conquistato sembrava non poter mai andare via. Ma ora Boy George, lo storico leader del gruppo Culture Club, sa bene che non è così visti i problemi personali che hanno intaccato la sua popolarità negli ultimi periodi, complici delle scelte sbagliate che l'hanno portato perfino davanti ad un processo. I fatti sono ormai noti, infatti il cantante è colpev
ole di aver trascinato in casa un escort conosciuto su un sito gay per incontri e l'ha incatenato al muro perchè, pare, Boy George fosse convinto che quest'ultimo gli avesse manomesso il pc. La scusa per portare l'escort a casa sua fu quella di un servizio fotografico di nudo, chissà se poi mai avvenuto. Fatto sta che, non avendo presentato prove a discapito della sua colpevolezza, Boy George è stato recentemente accusato e condannato alla detenzione per 15 mesi per violenza gratuita ai danni del giovane uomo e ciò ha scatenato le paure del cantante ormai trascurato ed
ingrassato. Da gay dichiarato e in quanto personaggio pubblico, in carcere potrebbe avere seri problemi di incolumità per la sua persona visto che tutti gli egregi colleghi che incontrerà dietro le sbarre potrebbero molestarlo e maltrattarlo per semplice divertimento. Vedremo come il povero Boy George sopravvivere a questa serie di nefaste situazioni che è costretto a subire.

Antonio Zequila,classe 1964 è uno dei volti televisivi esplosi grazie ad un reality show famoso come l'Isola dei famosi
dove il soprannome Er Mutanda l'ha osannato come nuovo personaggio trash di quell'anno, cancellando in un soffio quel briciolo di gavetta tra particine e fotoromanzi che rappresentano le sue precedenti esperienze lavorative. Renato Zero non ha proprio bisogno di presentazioni: è uno dei pilastri della canzone leggera italiana, è il papà di un nutrito gruppo
di brani che sono entrate nella storia e che, a distanza di anni, fa sempre piacere ascoltare e riascoltare e che anche i giovanissimi conoscono pressocchè a memoria. Su entrambi le voci di corridoio riguardo un'omosessualità velata si rincorrono da sempre. Se Zequila è stato quasi smascherato da una Carmen Di Pietro ipnotizzata in una trasmissione telesiva e da alcune serate in locali gay, Renato Zero ha fatto dell'ambiguità il suo cavallo di battaglia, sfoggiando mise degne di una drag queen e testi "sensualmente" espliciti che l'hanno reso noto al grande pubblico. Qualche giorno fa i due sono stati visti insieme per le vie di Roma intenti a fare shopping approfittando forse della corsa ai saldi, trascorrendo un pò di tempo tra le
golose vetrine della città capitolina. Qualcuno mormora che una nuova coppia si sia formata e vista la sottile linea tra l'eterosessualità e l'omosessualità dei due, ciò non stupirebbe, ma potrebbe trattarsi di una semplice uscita tra amici chiacchierano sui prossimi impegni lavorativi, sperando che Zequila non rientri come guest nel prossimo album dell'operoso Renato Zero.