giovedì 16 settembre 2010
Case in Affitto ai Gay, a Roma il Condominio Omofobo
E' storia recente quell'episodio di omofobia che per una volta non si è manifestato come un pestaggio ai danni di una coppietta intenta semplicemente a camminare mano nella mano e nemmeno di una serie di insulti e minacce all'uscita di un locale gay, ma di un evento altrettanto doloroso ed inaspettato. Un professore romano, cercando casa a Roma, si è sentito rifiutare la possibilità di affittare un appartamento dalla proprietaria semplicemente perchè quest'ultima non avrebbe mai ceduto la casa a persone omosessuali o ad extracomunitari. Secondo la legge italiana, un episodio del genere non sarebbe denunciabile perchè non ci sono i termini minimi per procedere legalmente, nonostante l'assurdità della decisione della donna, ma l'uomo ha raccontato tutto all'Arcigay almeno per far alzare un giusto polverone mediatico sulla vicenda. La stessa proprietaria è stata anche registrata in una telefonata fatta da un altro giovane gay che ha tentato di affittare la sua casa, ma si è sentito, allo stesso modo, rifiutato, visto che la donna, parole sue, avrebbe dovuto cacciarlo in ogni caso dopo una settimana conoscendo il condominio. Che la casa in Via Lucio Sestio sia ubicata in un condominio di nazisti o di persone vergognosamente razziste ed intolleranti sia per quanto riguarda i gay che le persone straniere? Quando impareremo ad abolire i pregiudizi e fidarci anche delle persone che purtroppo ancora oggi sono viste in maniera anomala soltanto perchè vanno a letto con persone dello stesso sesso?
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