Ieri era il primo dicembre, l'aria di festa è finalmente arrivata, i negozi espongono le loro lucine, le vetrine si riempiono di decorazioni per attirare nuovi clienti. Nelle nostre case in molti hanno già iniziato a tirar fuori l'albero di Natale, il presepe, tutti gli addobbi tipici di questa festa, tutti pronti per partire alla fatidica caccia al regalo. Ma il primo dicembre non si deve ricordare soltanto come giornata apri-pista per la decoratura selvaggia, ma anche per l'importante ricordo che è stato assegnato a questa data: il primo dicembre è la giornata mondiale per la lotta all'Aids. A causa di qualche simpatico personaggio è da un pò che non si fa prevenzione e propaganda come si dovrebbe. Chi ha qualche anno in più, a furia di spot e interesse al riguardo mi auguro che abbia imparato qualcosa per prevenire questo brutto male, ma chi è giovanissimo e soprattutto proiettato in un turbinio di esperienze quotidiane al limite del porno, deve necessariamente avere un'istruzione sufficiente affinchè poi non si penta di qualche gesto inconsulto. Per anni e io suppongo ancora oggi, i gay sono stati tacciati di portatori unici di questa malattia, come se soltanto gli omosessuali facessero sesso, o ancora peggio sesso non protetto, dimenticando quanti uomini, magari sposati e con figli, pur di provare la gioia del sesso senza protezioni, caricano una prostituta in macchina per la felice diffusione del virus, rovinando per sempre altre vite. Bisogna sempre usare il preservativo per proteggersi, ma per proteggere chi è già infettato dobbiamo ricordarci che con un semplice bacio o un abbraccio il virus non si trasmette.
Nessun commento:
Posta un commento