lunedì 3 agosto 2009

Komos, il Coro Gay Sgradito in Chiesa


La musica spesso è un parte fondamentale nella vita di qualunque persona: ad essa sono legati dei passaggi molto importanti della nostra esistenza, ad un brano in particolare può essere associato un momento indimenticabile sia in positivo che in negativo. Anche il mondo gay adora la musica, in special modo quella del ricco panorama di icone nazionali ed internazionali che infesta tra trash e vocalizzi cristallini la musica mondiale, ma spinti da una passione più attiva, i membri di Komos hanno deciso di formare un coro rispettosamente ed esclusivamente gay. Questo coro è giunto alla ribalta delle cronache per l'ennesimo caso di omofobia da parte della Chiesa, infatti dopo aver chiesto ed ottenuto di poter fare le prove non più al Cassero con una cattiva acustica ma all'interno della parrocchia di San Bartolomeo della Beverara e aver avuto l'autorizzazione dal parroco Don Nildo, il vecchio ausiliario Monsignor Vecchi si è subito mostrato contrario. Secondo l'anziano uomo di Chiesa infatti, per una decisione di questo tipo, andava interpellata addirittura la Curia, spaventato a morte non per eventuali testi sconci e amorali, quanto più, dopo aver saputo dell'orientamento omosessuale dei membri di Komos, di comportamento lascivi all'interno della parrocchia. Un pregiudizio antipatico e retrogrado che ssocia ancora una volta l'omosessualità al peccato anche quando si lavora per coltivare una forma d'arte come il canto e non attività sessuali spinte in un luogo sacro: l'ennesima offesa della Chiesa al mondo gay.

1 commento:

  1. Si vocifera però che usassero i paramenti sacri come eccitanti sessuali e che indossassero gli scapolari di pizzo con le maxibag e delle cinture di organza intrecciata non approvate dalla parrocchia.... Certo che sta Chiesa ne combina una al giorno...

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