A Single Man, Tom Ford alla Regia Come ad una Sfilata
Era uno stilista di successo nato lavorativamente sotto la stella Gucci e poi orbitato per conto suo lanciando un suo marchio e rappresentando uno degli artisti
dell'alta moda più affascinanti e sexy, sia per gli uomini che per le donne, tanto da offuscare spesso la bellezza dei suoi modelli. Ma Tom Ford sentiva il bisogno di utilizzare la macchina da presa e dopo i successi all'ultimo Festival del Cinema di Venezia, è arrivato già da una settimana nelle sale A Single Man, trasposizione del libro Un Uomo Solo, che vede come protagonista Colin Firth. Malinconico e dolce il suo personaggio, un professore in lutto per la morte del compagno che si divide tra un'amica del cuore, ex-fiamma del passato, ancora visibilmente innamorata di lui e l'incontro con un giovane allievo che inizia un gioco seduttivo con il ben più maturo insegnante. Tom Ford riesce a tra
sformare, nel bene e nel male, molto spesso la regia in una sfilata di moda, con inquadrature che ricordano pubblicità cinematografiche di profumi e grandi firme, con un occhio al dettaglio davvero impressionante. Meritata la Coppa Volpi assegnata a Colin Firth, perfetto in un ruolo gay senza eccedere in nessun modo, risultando convincente sia fluttuando nudo in acqua che scatenato in un ballo liberatorio o sedotto da un giovane pseudo-amante. Ben delineato il ruolo di Julianne Moore, tra sigarette rosa, acconciature quasi edili e ondulazioni per i tacchi troppo alti e vestiti troppo lunghi, perfetta frociarola tormentata da un uom
o che non potrà mai più avere. Interessante l'esordio alla regia di Tom Ford, ma vedremo con il secondo round se vorrà fossilizzarsi, come non sarebbe male auspicare, nei film a tematica gay o lanciarsi verso altri tipi di narrazione.
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