Per una volta Bruno Vespa ha messo da parte i famosi plastici dei vari casi giudiziari che infestano le pagine di cronaca italiana e ha evitato di chiamare a raccolta i politici del giorno per discutere dei problemi che attanagliano il nostro paese per buttarsi nell'area spettacolo in compagnia di alcuni protagonisti del prossimo Festival di Sanremo nella puntata di ieri di Porta a Porta. Ovviamente erano presenti il conduttore Paolo Bonolis e il direttore artistico musicale Gianmarco Mazzi, in compagnia dell'onnipresente Luca Laurenti, di alcuni accreditati giornalisti del settore e di alcuni artisti in gara come la rediviva Dolcenera, la vetusta Iva Zanicchi e il discusso Povia che non ha perso occasione per parlare delle critiche mosse alla sua canzone "Luca era Gay". E' stato mandato in onda un filmato registrato con una breve intervista sull'argomento ad Aurelio Mancuso presidente nazionale dell'Arcigay che ha espresso tutte le nostre titubanze verso quello che si prospetta essere un inno antigay, ma la risposta di Povia in studio è stata piuttosto evasiva. Non ha nè smentito nè confermato che si tratti di una canzone legata al tristemente famoso Luca Tolve, ma ha chiarito che si tratterà di un brano dedicato ad una sola persona e non vuole essere un pezzo su cui generalizzare. In più ha espresso la volontà di realizzarne addirittura un film sulla scia delle pellicole con titoli di canzoni fiorite negli ultimi anni, visto che oltre alle numerose critiche, ha ricevuto anche delle incoraggianti approvazioni. Ci toccherà aspettare ancora per scoprire il testo ufficiale di Luca era Gay e sperare che non si attivi un violento uragano omofobo che provocherebbe ingenti disastri al nostro paese.
E anche vero che si sta alzando un polverone enorme su una canzone di cui non si sa, per ora, nulla. E Povia, un cantantucolo che ha avuto una sola canzone di successo, si starà fregando le mani: sta ricevendo una pubblicità incredibile, è al centro dei riflettori come mai sarebbe stato. E, guarda caso, non risolve mai i dubbi sulla sua canzone per rimanere sempre al centro dell'intrigo e dell'attenzione.
RispondiEliminaE intanto si iniziano ad avanzare pretese un po' assurde, come quella di far cantare Agliardi, come se toccasse ad Arcigay predisporre la scaletta del Festival di Sanremo...
Canzoni omofobe, canzoni gay-friendly: Agliardi contro Povia, la grande (?) sfida di Sanremo