Non è importante sapere il numero di scarpe di una persona qualsiasi, che sia il portiere del nostro palazzo, quello del nostro medico, del chirurgo che sta tentando di operarci per salvarci la vita dopo un incidente e nemmeno di quello del portantino che sta trasportando la barella fino alla sala operatoria. Se non ci interessa molto sapere informazioni tutto sommato banali come il numero di scarpe, perchè dovremmo mai chiederci se quella stessa persona ha particolari preferenze a letto, amando principalmente gli uomini o le donne? E' questo bene o male il messaggio che è stato lanciato dallo spot contro l'omofobia che ha voluto il ministro per le pari opportunità Mara Carfagna e che verrà lanciato mediaticamente e su cartelloni stradali proprio in questi giorni. Una pubblicità, che non è stata visto totalmente di buon occhio prima di tutto dalla comunità gay visto che non propone il problema effettivo che attanaglia l'Italia ed esprime il solito triste messaggio del "don't ask, don't tell", costringendo ancora i gay, le lesbiche e le trans a tenere segreto il proprio orientamento sessuale con la scusa che non interessi agli altri. Un'iniziativa doverosa da parte di un governo, seppur di destra, ma purtroppo con un risultato a dir poco mediocre che di certo non risolverà il grosso problema dell'omofobia e continuerà a diffondere l'idea che tutto è permesso nelle mura domestiche purchè la nostra omosessualità non varchi la soglia di casa. Se davvero si voleva far qualcosa contro omofobia e transfobia sarebbe stato meglio far passare la legge per punire i reati d'odio contro i gay: un'altra mossa sbagliata, peccato.
E' davvero uno spot profondamente intriso di omofobia... Che vergogna!
RispondiEliminaElogio del mio culo