Ho quasi sorriso quando ho letto questa notizia: con tante preoccupazioni e tante battaglie contro l'omofobia che dobbiamo impegnarci a vincere, e tanti diritti che ancora aspettiamo ci siano riconosciuti, Fabrizio Marrazzo, Presidente dell'Arcigay si è scagliato contro il comico Giorgio Panariello definendolo omofobo a causa di alcune battute sui gayche recita nel suo spettacolo teatrale in scena al Sistina in questi giorni, dopo aver ricevuto la lettera della madre di un figlio gay, spaventata che quel testo possa fomentare in qualche modo il clima omofobo già di per sè asfissiante. Non ho ben capito di quali battute si tratti ma credo si riferisca a qualcosa di leggerissimo riguardo Brokeback Mountain, il celeberrimo film sui cowboy di un paio d'anni fa, ma da qui a definirlo omofobo penso ne passi.. Insomma, Panariello da quel che so non ha mai detto o fatto nulla contro di noi e soprattutto si è trasformato tante volte non solo nella famosa casalinga in fase gossip dal parrucchiere, ma anche in un quasi effemminato Briatore e tantissime volte si è esibito nei panni dell'ambiguo Renato Zero, senza esprimersi in battutine offensive contro di noi. Replica praticamente immediata dell'attore dopo aver saputo di tale incriminazione:"Non ho nessun problema con i gay, ho tanti amici e partecipo con piacere alle battaglie per il riconoscimento dei loro diritti. Vorrei però suggerire a coloro che si lamentano, di imparare ad essere autoironici. I gay sono persone supersensibili, ricchi di ironia e di autoironia, e quelli che hanno visto lo spettacolo sanno che non offendo nessuno.". Non mi sento di prendere una posizione visto che non conosco bene i fatti, ma per evitare ulteriori problemi so che Panariello nell'ultima replica ha eliminato le battute incriminate. Era quindi necessario?
Non conosco le battute incriminate, ma credo che Panariello abbia fatto comunque bene a levarle dal suo spettacolo . L'omofobia è una cosa subdola, strisciante, che si nutre anche di cose apparentemente innocue. Sia chiaro, penso che sia perfettamente lecita l'ironia verso noi gay come verso chiunque altro, purchè intelligente. Può invece essere pericoloso certo umorismo becero e volgare, basato sui preconcetti e sull'intolleranza. Ad esempio l'umorismo greve e machista da avanspettacolo che dipinge i gay come pervertiti attentatori delle pubbliche virtù, le donne come cagne perennemente in calore o come oche senza cervello , etc etc...
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