La regione Toscana è diventata negli ultimi anni sempre più attenta e rispettosa nei confronti degli omosessuali. Ha creato una sorta di carta prepagata per le transessuali in modo da aiutarle a superare le mille difficoltà che il "cambiamento" può comportare, ha combattuto per vietare ogni forma di discriminazione per l'orientamento sessuale, e ancora ha organizzato il Florence Queer Festival in cui ogni frociata artistica era permessa. E in più non bisogna dimenticare che proprio sulla costa toscana, in Versilia c'è una movida gay estiva che è un'ottima alternativa casereccia a Mykonos o Sitges, con le sue mille serate organizzate, le discoteche, il mare e le tante opportunità di cui un gay può approfittare. Da oggi la Toscana è anche la regione in cui si presenta un manifesto che molto probabilmente non passerà inosservato e sarà vittima di alcuni diverbi e scontri, prima di tutto in ambito religioso: il manifesto in questione ritrae un bambino appena nato che sulla fascetta ospedaliera su cui di solito è scritto il nome di battesimo prescelto, è invece scritto "Homosexual". Questo vorrebbe diffondere il messaggio, ricordato anche dallo slogan che accompagna l'immagine, che "l'omosessualità non è una scelta". Il manifesto è stato già usato in Canada per un evento contro l'omofobia e anche in Italia sarà utilizzato come emblema di una due giorni fiorentina in cui saranno presenti tra gli altri Barbara Pollastrini e Oliviero Toscani. Speriamo che dalla Toscana queste iniziative pro-gay si diffondano in tutto lo stivale eliminando ogni piccola scintilla omofoba che ancora dobbiamo sopportare e temere.
Avrei qualche dubbio sull'uso di un neonato. Era indispensabile per veicolare il sacrosanto messaggio?
RispondiEliminaOltre che brutta, questa campagna è inquietante, minacciosa, poco chiara, anche troppo facilmente strumentalizzabile.
RispondiEliminaDel resto è di pochi giorni fa la notizia delle dichiarazioni di quel premio Nobel secondo il quale, visto che sarà possibile stabilire l'orientamento sessuale del nascituro tramite il suo Dna, una madre dovrebbe avere il diritto di abortire il feto colpito dalla "tara" dell'omosessualità!!!
Si dirà che il messaggio in questo modo è diretto e impattante come un uppercut, ma credo che l'argomento meritasse un tono più rassicurante e sereno.
Gan
Ecco, Gan, sai che anch'io ho pensato alle parole di quel Premio Nobel, quando ho visto quella foto?
RispondiEliminaTrovo l'immagine incongrua, facvilmente interpretabile in modi sbagliati.
Tra parentesi, puoi scrivermi a
angeloventura@iol.it
Secondo me vuole essere una provocazione apposta. Potevano scegliere anche immagini diverse, senza dubbio, ma chi l'ha inventata di sicuro pensa che per smuovere davvero le acque in tema di omofobia bisogna utilizzare le "maniere forti".
RispondiEliminaPovero me, se voleva smuovere le acque, le reazioni delle ultime ore mi fanno pensare : "Troppa grazia, san Gennà!" :-P
RispondiEliminaInsomma ragazzi, quando si parla di noi, siamo condannati in ogni caso a sorbirci le farneticazioni dei Volontè e delle Calderole, indipendentemente da quello che si dice o che si fa.
E mi sa che l'unico a cascare in piedi è il solito volpone Toscani.
Gan