Sconvolgendo il sottotitolo di un vecchio film di 007, si può dire che "dalla Russia con lussuria" sono arrivate qualche anno fa due ragazzine con il chiaro intento di varcare i confini dell'est europeo per scatenarsi trasgressivamente anche nel resto del vecchio continente. E per un pò le Tatu ci sono riuscite, soprattutto con il primo singolo, quello che ha dato loro il successo "All the things she said", una canzone apparentemente sciocca ma dal testo ricco di significato soprattutto per il pubblico omosessuale che le ha subito elette micro-icone gay della musica di quel periodo, soprattutto per il pubblico lesbico visto che il brano parlava proprio dell'innamoramento di una donna per un'altra donna. Ad accompagnare ogni esibizione, appena partiva la parte esclusivamente musicale, le due componenti del gruppo si avinghiavano in un bacio saffico che a suo tempo venne anche censurato dal Festivalbar perchè considerato osceno.. Dopo una scia di singoli che non ha raggiunto le stesse vette del primo, almeno in patria Yulia e Lena ci riprovano con un altro video per altri versi altrettanto controverso visto che piuttosto gratuitamente, entrambe si esibiscono in un nudo integrale, una a letto mentre si crogiola togliendosi le mutandine, l'altra strofinandosi le tette sotto la doccia. Sulla canzone nulla da dire, può piacere come non piacere, ma pare evidente quanto le pseudo-lesbiche del primo video abbiano probabilmente cambiato sponda sul target al quale rivolgersi. Voi in che periodo le preferite? I video di "All the things she said" e di "Beliy Plaschik (White Robe)" li trovate come sempre nella colonna qui a destra.
Nessun commento:
Posta un commento