Ancora poche ore e da Piazza della Repubblica a Roma partirà ancora una volta la nuova edizione del Gay Pride, mai come stavolta organizzato sotto una scia di rimproveri e permessi negati che renderanno la sua realizzazione più sentita e necessaria che mai. A partire dalle 15, una serie di carri e migliaia di persone marceranno insieme per far valere ancora i nostri diritti, per urlare a gran voce a chi nella politica fa orecchie da mercante e non vuol vedere le tante discriminazioni che ancora dobbiamo subire e l'assenza totali di diritti per tutelare le nostre unioni e la nostra personalità. Se il Pride non ha avuto la possibilità di terminare la sua marcia a Piazza S. Giovani a causa di un concerto per altro piazzato lì dopo la richeista del Gay Pride, il corteo si concluderà a Piazza Navona ma anche se la censura ha ancora una volta proibito la pratica dell'idea iniziale, la formazione dei carri sarà gustosa e divertente. Uno fra tutti, chiamato "Sobrietà" sarà dedicato alla neo-Ministra per le Pari Opportunità Mara Carfagna visto che in una prigione sarano sistemati gay e lesbiche e come guardiani ci saranno drag queens e gogo boys vestiti come la ministra nella sua vita precedente da modella da calendario, tanto per ricordarle che la sobrietà è sconosciuta innanzitutto a lei. Spero solo che ancora una volta quei pochi che avranno il coraggio di scendere in piazza mezzi nudi o abbigliati in modo fin troppo colorato ed eccentrico non catalizzino tutto l'interesse mediatico e che stampa, fotografi e tv diano spazio anche ai tanti ragionieri, studenti, operai, uomini e donne "normali" come sono nella vita di tutti i giorni.
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