martedì 12 ottobre 2010

Gay Pride a Belgrado, Neonazi Fanno Scattare la Sommossa


Sfilare in piazza per una ragione comune è molto importante, riunirsi con persone che la pensano allo stesso modo e che hanno intenzione di lottare per uno stesso fine è un diritto ma in fondo anche un dovere e per fortuna situazioni in cui questo accade riescono ad essere organizzate in tutto il mondo. Sappiamo bene quanta fatica e quanto impegno si impiega nell'organizzare ed ottimizzare un evento significativo come il gay pride, una marcia pacifica portatrice di amore e di rispetto verso tutte quelle persone additate soltanto per una forma di amore diversa da quella comune tra un uomo e una donna. Quello con cui abbiamo a che fare ogni volta che in una città italiana si ha a che fare con un gay pride sono insulti velati da discorsi personali di politici dalla mentalità opposta e di esponenti della chiesa, nonchè manifesti incollati nelle nostre strade che inneggiano all'annullamento della famiglia tradizionale a causa di eventi come questo. A Belgrado invece, luogo in cui da tempo si cercava di organizzare un gay pride ma che, per motivi evidenti, ma non è mai stato realizzato, ha finalmente trovato il modo di sfilare per le vie della città, pur ottenendo, come purtroppo si temeva un'accoglienza pessima. Esponenti di estrema destra neonazista infatti hanno obbligato i cordoni di polizia in protezione ai partecipanti del gay pride, di far scattare operazioni antisommossa, tra feriti più o meno gravi ed escalation di violenza solo per aver esposto la necessità di ottenere diritti agli omosessuali come per qualunque altro essere umano. Possibile che ancora oggi bisogna assistere ad eventi del genere se si ha il coraggio di far sentire la propria giusta voce?

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