Dopo la fine della recente Mostra del Cinema di Venezia quello che rimane è la distribuzione di una parte dei film in concorso che sono finalmente giunti nelle nostre sale per improvvisarci a nostra volontà critici ed esprimere opinioni in merito alle pellicole in concorso durante la manifestazione. A stemperare i toni drammatici che imperano durante eventi del genere ci ha pensato il partneopeo Pappi Corsicato con una commedia dal titolo "Il seme della discordia" che si presenta come una sorta di omaggio brillante al cinema colorato e ultrafemminile di Pedro Almodovar. La storia è quella di Veronica, interpretata da Caterina Murino, una donna che viene aggredita e scopre poco dopo di essere incinta: un incipit tragico che Corsicato racconta con toni divertenti e sdrammatizzanti grazie anche ad un cast di grandi attori reclusi in ruoli marginali. Un folle e visionario tocco gay pervade tutto il film grazie a mise femminili briose e "popolari" proprio come quelle che spesso Almodovar ci ha presentato nei suoi film, nonchè una sorta di sigla iniziale in cui lunghe gambe di donne si incrociano avanzando su vertiginosi tacchi alti. Anche il lato estetico è fortemente curato nel film visto che praticamente ogni personaggio maschile è una gioia per gli occhi. A parte il protagonista Alessandro Gassman che potrebbe effettivamente piacere, c'è un Michele Venitucci nel ruolo di una guardia di sicurezza che, con il suo fascino e la sua fortissima carica sensuale e sessuale riesce davvero a togliere il fiato: due occhi da cerbiatto incastonati in un corpo sexy evidenziato anche da una scena sotto la doccia in cui purtroppo non riusciamo a vedere null'altro che i suoi pettorali. Non da Mostra del Cinema, ma comunque un film simpatico e molto vicino al classico gusto gay.
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