Nel periodo di governo della sinistra, per voler finalmente far entrare anche l'Italia in Europa anche a livello pratico oltre che formale, sono più volte stati presentati disegni di legge e idee che tenessero in forte considerazione la tanto attesa legge che tuteli le coppie di fatto. Dopo l'inapplicabile idea di importare i Pacs francesi anche in Italia è stata la volta dei DiCo criticatissimi della copia Bindi-Pollastrini, nonchè dei Cus morti quasi subito perchè non ruscivano a mettere d'accordo nessuno. Ma ora cosa spunta fuori inspiegabilmente da un governo di destra? Il Ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, probabilmente più per tenersi buone le lamentele che iniziano a scatenarsi da più fronti che per reale interesse del paese, lancia la proposta dei DiDoRè. Non è una filastrocca, ma una sigla che sintetizza i Diritti e i Doveri di Reciprocità tra Conviventi, ma se il Ministro ha lanciato prontamente quest'idea altrettanto prontamente non toglie il velo sulla vera natura del disegno di legge senza spiegare chi tuteli in realtà e come. Una sorta di invenzione campata in aria, in più non attuabile, sempre secondo il ministro, se tutti gli esponenti di destra cattolici non sono d'accordo. Prima ancora di conoscere le reali intenzioni di quest'ennesima evoluzione di un diritto evidentemente irrealizzabile nel nostro paese, tutti gli schieramenti di destra si sono rivelati non interessati ad una legge che vada contro il matrimonio (secondo loro) e quindi ci ritroveremo, senza nemmeno conoscere a fondo la legge, con una nuova interminabile attesa verso una strada già percorsa da tutta Europa.
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