
Nel nostro paese è una lamentela continua, da parte della comunità omosessuale e di chi la sostiene, riguarod il livello di arretratezza sociale che permette ancora ad atti omofobici di perpetrarsi ai danni di persone gay nonostante non ci sia in realtà quasi mai una vera motivazione per scatenare queste proteste più o meno violente.

Dal mobbing sul lavoro dopo aver scoperto l'omosessualità di un collega o di un sottoposto fino ad arrivare alle percosse ricevuto in seguito magari ad un bacio in pubblico, per quanto casto, scambiato con il proprio compagno o la propria compagna, gli episodi di omofobia ci sono ancora in misura prepotente.
La lotta deve ovviamente continuare, ma bisogna farlo anche per quei paesi che sono messi molto ma molto peggio ed in cui, disobbedendo alle parole di Allah, si rischia davvero molto di più rispetto ad un insulto gratuito e costante da parte del collega cretino o dell'intimidazione da parte di un branco di bulli.
In Iran è stato infatti impiccato un giovane 25enne con la semplice accusa di essere omose

Non è stata fornita l'identità del giovane ucciso, ma è purtroppo stato confermato quest'atto barbarico nei confronti di una persona ancora nel fiore degli anni a cui è stato vietato non solo di seguire il proprio orientamento sessuale e l'amore verso un altro uomo, ma gli è stato impedito di vivere.
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