E' stata una delle serie tv simbolo degli anni 2000, quando il pubblico femminile, ma soprattutto omosessuale si è
sentito orfano del glamour di Sex and the City e si è ritrovato magicamente in un quartiere residenziale borghese ma ricco di misteri e di genuina ipocrisia. Tutto questo ha un solo nome: Desperate Housewives, un telefilm che ha stregato milioni di spettatori in tutto il mondo e che da ieri sera è ripartito su Raidue con la stagione ancora inedita in chiaro, esaminando ancora meglio quello che le vivaci protagoniste hanno da offrire a tutti i propri fans.
Se in Italia
siamo ancora indietro di un paio di stagioni sulle reti ammiraglie della Rai, in America fanno i conti con la chiusura di Desperate Housewives con l'ottava stagione e l'autore del progetto, Marc Cherry si rifiuta ancora di offrire qualche spunto sul finale, prendendo però serenamente la decisione del palinsesto. Sarà addirittura presente nell'ultima puntata del serial, in una veste ancora sconosciuta, Marc Cherry, ma se da un lato non sgancia nemmeno un indizio sul gran finale, afferma candidamente come, al contrario della serie di Carrie e company, non ci sarà un film dopo la parola The End.
I personaggi sono stati spremuti come limoni dopo otto stagioni e un film sarebbe
una forzatura anche al finale che l'autore ha in mente fin dal primo giorno di riprese: meglio così in fondo per non rovinare la magia di un piccolo gioiello incastonato in un palinsesto televisivo troppo grigio e pieno di prodotti troppo simili.
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