E' quasi emblematica la rivalità che caratterizza la presenza di più attrici femminili in scena, che si tratti di uno spettacolo teatrale o di girare un film cinematografico: è impossibile tenere ferme e buone delle donne nello stesso set o palcoscenico senza scatenare capricci e rivalità che a quanto pare sono insite nell'animo femminile delle star. Eppure qualcuno ha fatto il miracolo infatti, prima Cristina Comencini a teatro e poi Enzo Monteleone al cinema sono riusciti a tenere salde le caratteristiche di ognuna delle perle che fanno parte del cast di Due partite, prima commedia teatrale ed ora film. Se in entrambe le versioni possiamo vedere Margherita Buy, Marina Massironi, Isabella Ferrari e Paola Cortellesi, al cinema si aggiungono nel ruolo delle figlie Alba Rohrwacher, Carolina Crescentini, Claudia Pandolfi e Valeria Milillo per un concentrato di psicologia al femminile che attraversa due generazioni di donne. Amiche, a volte rivali ma comunque unite nel bene e nel male, ognuna confessore dell'altra riguardo i mille problemi della vita comune, dal tradimento alla voglia di maternità, dalle paure del parto alla perfezione ossessiva del partner. Forse sarà dovuto proprio per la quasi totale assenza di personaggi maschili, se non mute comparse, il grande appeal del film sul pubblico gay che scopre un sapore quasi almodovariano, le canzoni simbolo di Mina negli anni '60 e alcune icone per eccellenza come Margherita Buy e la stessa Cortellesi. Un film che non è un film, una conversione dal teatro al grande schermo che mette in luce l'animo delle donne, il tutto coadiuvato dalla presenza di un vero talento per la recitazione comune a tutte le protagoniste.
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