Ormai il Festival di Sanremo di quest'anno ha iniziato a dettar legge ancora prima di aver accolto sul palco in pompa magna gli artisti scelti per la nuova edizione, sfoderando polemiche e critiche a più non posso, in special modo, come saprete, per la presenza di un brano molto scomodo. Chiaramente la canzone in questione è "Luca era gay" di Povia che, nonostante abbia fatto conoscere il suo contestabile significato che un pò si allontana dall0idea iniziale che tutti si erano fatti del brano, mostra anocra una volta l'omosessualità come una malattia. Ma cosa può fare una semplice canzone? Sovvertire le leggi sociali e far cambiare idea le persone o magari attivarle per far qualcosa in merito a questa piaga chiamata omosessualità? Sembra assurdo eppure è così, altrimenti non si spiega la decisione della casa di formazione di S. Efrem Diacono di Brescia, proprietà della diocesi di istituire un corso per guarire chi sente di essere gay. Lo scopo preciso di questo corso della durata di 6 mesi e partito appena qualche giorno fa è la guarigione di quelle persone che sentono pulsioni sessuali indesiderate, il tutto ovviamente in nome della religione che ha dettato gli istinti "normali" per uomini e donne. Si scherza quando si pensa al potere di una banale canzone messa in una vetrina tanto ammirata come quella di Sanremo: non si sa se l'idea è nata venendo a conoscenza del brano di Povia, ma fatto sta chemagari si inizia con un corso per la purificazione dall'omosessualità, ma poi dove arriveremo?
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