Candelora a Montevergine, la "Juta dei Femminielli"

La religione cristiana è sempre stata caratterizzata da una serie infinita di dogmi a cui attenersi senza avere la necessità di fare domande nè chiedersi i tanti perchè che nascono naturali, ma ci sono anche delle leggende che donano quel pizzico di atmosfera favoleggiante e che riguardano per assurdo da vicino la comunità gay. Ci troviamo nel lontano 1256, o almeno così racconta la storia, nei pressi di Avellino e dalle mura della città vengono scacciati due omosessuali per atti considerati osceni e condotti sul Monte Patierno per soffrire il freddo gelido di quel periodo e dar loro la giusta punizione. I due amanti si vedevano già spacciati, ma con grande sorpresa di tutti, il sole squarciò le nuvole e un clima più caldo li avvolse permettendo loro di vivere e di continuare la propria storia. Da quel giorno, ogni 2 febbraio a Montevergine si celebra la Candelora, una festa celebrativa che per una volta mette insieme persone di ogni tipo e di ogni ceto sociale, da artisti ad anziane donne del paese, dai religiosi ai classici "femminielli" che puntualmente si ritrovano ai piedi del santuario per ringraziare al ritmo di una vigorosa tammurriata. Sono in molte infatti le associazioni per i diritti degli omosessuali e numerosi gruppi di gay che oggi seguiranno questo rito, probabilmente per seguire un avvenimento puramente folkloristico più che un vero e proprio atto di devozione verso la religione. La Candelora però è un appuntamento immancabile per chi può raggiungere facilmente il santuario di Montevergine e celebrare un evento antico di difesa contro gli omosessuali quando ancora oggi le discriminazioni e le violenze sono dietro l'angolo.