Un particolare ingresso è avvenuto in questi giorni nella capitale italiana che proprio oggi vedrà svolgere tra le sue strade una manifestazione importantissima, motivo per il quale centinaia, ma spero anche migliaia, di persone omosessuali o comunque a favore della tutela dei diritti per i gay si sono riversate in quel di Roma. Il motivo lo saprete sicuramente visto che proprio oggi è il giorno del tanto atteso Roma Pride 2009, un evento che non rappresenta il gay pride nazionale ma che risulta essere uno degli appuntamenti più importanti perchè situato in posizione strategica tanto da permettere l'afflusso di persone provenienti da molte parti d'Italia che magari difficilmente potrebbero transitare tra un paio di settimane a Genova. Panico per questa nuova edizione del pride romano visto che fino a pochissimi giorni fa non era ancora stato accettato il percorso proposto dalle associazioni gay e quindi era a rischio l'intera manifestazione che poteva essere rappresentata con un semplice sit-in di protesta per i danni subiti. Per fortuna però è stato accettato il percorso che è stato effettuato anche lo scorso anno che vedrà la partenza da Piazza della Repubblica intorno alle 15.30 arrivando poi a Piazza Navona, percorso che comunque non accontenta i promotori del pride. Infatti ancora una volta non è stato concesso il tragitto che si voleva e l'arrivo a Piazza Navona impedisce l'ingresso degli oltre 20 carri in programma e non può accogliere tutta la folla prevista. In ogni caso quello di oggi sarà un evento importantissimo per la comunità gay e tutti sono invitati a far valere i propri diritti magari lasciando le paillettes a casa, dove si lasciano ogni giorno per la vita normale, e far capire che un omosessuale è assolutamente identico a tutti gli altri esseri umani della terra.
Perchè lasciare a casa le paillettes... sono così fashion!!! a parte questo intermezzo frocio sai come la penso riguardo ai Pride? Forse si... non mi piacciono... preferisco guadagnarmi il mio inserimento in società al pari degli altri vivendo il mio amore liberamente per strada e nella mia famiglia... la rivendicazione dei diritti deve partire dal quotidiano... i boa rosa sono belli, colorati, ricordano le fatiche e gli omosessuali... ma quelli che stavano nei campi di concentramento si sono battuti senza piume di struzzo e senza trucco da drag... da soli, con il peso della loro identità al quale non avrebbero mai rinunciato. Adoro Nicky Vendola proprio per questo... non è paragonabile a un omosessuale che si lascia ammazzare in un campo di sterminio per la sua voglia di vivere l'amore liberamente ma è comunque una figura che combatte contro i pregiudizi con eleganza, facendo valere la propria identità al di sopra di tutto. Pride: ancora maschere? Basta...
RispondiEliminaCaro Antonio, la pensiamo più o meno allo stesso modo. Anch'io vorrei vivere la mia omosessualità come gli eterosessuali vivono la loro, ma nella società di oggi non possiamo ancora farlo e il Gay Pride è uno degli strumenti che abbiamo per ottenere la libertà che ci è negata. Il problema è che molti scambiano il gay pride come il Carnevale di Rio e lo usano per tutt'altro scopo..
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