giovedì 8 luglio 2010

Marco Borriello e Jason Akermanis, Gay nello Sport Meglio Nascosti


Il mondo dello sport è sempre stato un luogo chiuso per quanto riguarda l'accettazione dell'omosessualità, impedendo così a numerosi atleti di rivelare platealmente i propri gusti sessuali, spesso costringendo anche i responsabili della loro immagine a creare fidanzamenti di copertura per non destare eventuali sospetti. Domanda secca, durante un'intervista recente proprio sull'argomento, è stata fatta a Marco Borriello, affascinante calciatore ex fidanzato della seducente Belen Rodriguez che ha detto la sua senza sparare cartucce come forse i lettori di GQ avrebbero fortemente voluto. Borriello ha infatti dichiarato come non abbia mai incontrato omosessuali puri nella sua carriera calcistica, ma che qualche dubbio gli sia venuto, sintomo che forse qualche collega fosse bisessuale, senza quindi minimamente accettare la possibilità che qualcuno di sua conoscenza potesse essere gay. D'altro canto anche all'estero le cose non vanno meglio, con Jason Akermanis, un giocatore di football australiano che, raccontando alcune sue esperienze sulle pagine dell'Herald Sun, afferma come negli spogliatoi ci fosse un'atmosfera diversa quando capitò di farsi la doccia con un collega dichiaratamente omosessuale. Uomini che subito dopo una rapida sciacquata si fasciavano l'asciugamano in vita per nascondere la propria nudità, imbarazzati da possibili occhiate con intenti, per loro, poco entusiasmanti, ribadendo il concetto che nello sport sarebbe meglio evitare coming out. Quando arriverà il momento che anche un calciatore, un rugbysta, un atleta in generale, a parte le dovute rare eccezioni, potrà dichiararsi alla società in modo tranquillo e sereno?

1 commento:

  1. Certo esistono campi come quello dello sport in cui l’omosessualità è maggiormente velata, ma certo non è che negli altri campi le cose vadano meglio… fin quando l’omosessualità resta in certi settori “normali per i gay” (che so dal parrucchiere allo stilista) allora non c’è problema, ma quando ad essere gay è qualcuno con cui sei a contatto tutti i giorni come un collega di lavoro, un insegnate, o che so io allora le cose cambiano ed esce fuori quella qual certa diffidenza che si avverte nell’aria…

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