
E' stato uno dei film evento dell'ultima stagione cinematografica mondiale, si sono sprecati gli special, le anteprime e le
occhiate date ai dietro le quinte del set che vedeva in scena un attore culto della Hollywood che conta, accompagnato da una banda di comprimari forse meno noti ma decisamente bravi. Stiamo parlando di Milk, il film diretto dal regista Gus Van Sant che vede come protagonista assoluto un convincente Sean Penn nel ruolo di uno dei più criticati e particolari uomini politici dell'America anni '70 che tanto fece parlare di sè per la sua dichiarata omosessualità e il forte aiuto che diede alle minoranze, soprattutto alla comunità GLBT. Candidato a numerosi pr
emi Oscar, la scorsa notte Milk ha portato a casa ben due statuette tra le più importanti, infatti il film è stato premiato per la miglior sceneggiatura originale grazie a Dustin Lance Black e un meritatissimo premio a Sean Penn come miglior attore protagonista per aver donato una personalità reale al suo personaggio senza scimmiottare i luoghi comuni sui gay. Le dichiarazioni fatte dai due vincitori hanno dato coraggio alla comunità omosessuale americana e mondiale, invogliandoci a combattere
per i nostri diritti, inneggiando contro la recente Proposition 8 che in America ha vietato i matrimoni tra persone dello stesso sesso e ringraziando ancora gli uomini come Milk che riescono a dare speranza e gioia nonostante l'omofobia dilagante. Chissà se in Italia, paese tristemente simile in quanto a mentalità retrograda all'America anni '70 ben ricreata nel film, un pellicola del genere sarebbe riuscita a portarsi a casa simili riconoscimenti...

E' rarissimo che nel grigiore delle fiction italiane degli ultimi anni, la comunità omosessuale possa trovare qualche
spunto adeguato per seguirle ed appassionarsi alle vicende narrate, che sia la promessa di un timido nudo maschile o di una trama che include un personaggio gay più o meno stereotipato. Uno degli ultimi lavori Rai che però ha incuriosito molto grazie alla presenza di un cast ben definito, di alcuni cammei degni di nota ed i una tematica omosessuale approfondita in modo inedito e particolare, è sicuramente Tutti Pazzi per Am
ore che questa sera ci saluta con le ultime due puntate. La storia del padre difamiglia che lascia moglie e figli per mettersi con un uomo americano è sicuramente una nuova idea per il mercato delle fiction che non si è mai spinto così oltre, ed è stato coraggioso affrontare anche la difficoltà di un padre in questa situazione che si ritrova a spiegare tutto ciò al proprio figlio in piena adolescenza. Simpaticissima Piera Degli Esposti, diva del teatro e cinema italiano in una versione arcigna e pedofobica con tanto di mise decisamente accattivanti e formidabile Carlotta Natoli, la punta di diamante della serie per spigliatezza e simpatia. Per il lato maschile interessanti gli interventi di uomini sexy come Pietro Taricone e Luca Calvani, ma a colpire è stata anche la dolcezza di Luca Angeletti, che magari non rispecchia il
bello convenzionale ma la tenerezza che è capace di esprimere è senza pari. Visto il grande successo non c'è da stupirsi se ne faranno una seconda serie che molti di noi attenderanno senza dubbio con molta ansia, gridando al miracolo per il passo avanti fatto dalla fiction italiana.

Ieri sera, in orari per fortuna quasi umani, abbiamo sfiorato l'irreparabile temendo la vittoria dell'omofobia dilagante sul palco dell'Ariston a
causa del brano che maggiormente ha fatto parlare di sè (Iva Zanicchi docet) addirittura prima dell'inizio della kermesse facendo conoscere soltanto il suo titolo. Il televoto popolare, il popolo sovrano che ha sempre ragione, pregno del clima di dittatura contro i gay che regna nel nostro paese, ignorando totalmente il testo della sua canzone purtroppo molto orecchiabile e vergognosamente radiofonica, ha mandato in finalissima tra i primi tre posti Povia con Luca era Gay. Davo per scontata la sua vittoria quando un giovane principe del t
elevoto già abituato ad eliminazioni, critiche e premi ha rubato lo scettro al regnante della vergogna beccandosi il primo posto. Marco Carta con La Forza Mia ha convinto ancora una volta le ragazzine dotate di cellulare e pollici più veloci del west, braccando anche tutta quella buona fetta di giovanissimi omosessuali cresciuti a pane e Maria De Filippi (la sua presenza lì come valletta in trasparenze a questo punto è quanto mai sospetta). Marco Carta incarna alla perfezione il fresco sogno erotico dei fanatici dei twink, i ragazzini efebici e giovanissimi, permettendo anche ai ragazzini abituali frequentatori di disc
oteche pronti a sculettare sulle note elettroniche di Britney Spears e Madonna di avere un idolo da televotare. Ecco quindi la vittoria di una giovane icona gay mandata totalmente allo sbaraglio in un mondo musicale pronto ad inghiottirlo: ce la farà a non affogare? Intanto qui a destra potete trovare il video ufficiale de La Forza Mia di Marco Carta e la criticabile performance di Povia con l'uscita a sorpresa di Massimiliano Varrese novello sposo guarito dall'omosessualità, buona visione e buona vergogna.

"Ma guarda il mondo come è strano, si stupisce se ti dico che ti amo, ma se ci togli anche l'amore, dopo averci tolto tutto, do
ve andiamo?", saranno in molti probabilmente a riconoscere il testo di una delle più spiritose ed amate canzoni italiane del passato che rende ancora tanto lustro ad un gruppo indimenticabile. Il brano è "Se M'Innamoro" dei Ricchi e Poveri e proprio con questo titolo partirà oggi per le strade di Sanremo un corteo organizzato da numerose associazioni omosessuali tra cui Agedo, Arcigay, Arcilesbica e Famiglia Arcobaleno con lo scopo di sensibilizzare la popolazione italiana sulla cultura omosessu
ale. Cultura che viene completamente ignorata per esempio da uno degli artisti in gara a Sanremo, quel Povia che ha fatto tanto discutere con la sua Luca era Gay che secondo me ha molte probabilità di portarsi a casa il primo premio questa sera. Il brano è orecchiabile e anche radiofonico, è già ai primi posti nelle classifiche di download, ma il testo è assolutamente osceno ed irrispettoso sputando una valanga di luoghi comuni ignorando il vero dramma degli omosessuali, anche senza madri ossessive o anziani molestatori. Il corteo partirà da Piazza Tren
to e Trieste alle 15.00 ed attraverserà la città dei fiori prendendo come emblema il testo di "Se M'Innamoro", una canzone vivace e molto friendly che esprime al meglio il concetto di amore universale, sdoganando tutti i pregiudizi e i preconcetti che uomini come Povia tendono ad inculcare anche con un semplice brano.

Probabilmente Pippo Baudo dall'alto del suo trono da conservatore oligarchico dell'istituzionalità di un evento unico come il Festival di Sanremo non
avrebbe mai effettuato alcune modifiche ed alcune uscite di strada che invece la manifestazione guidata da Paolo Bonolis sta prendendo, un pò rischiando, un pò per fame di riflettori, un pò per effettiva freschezza mentale. La novità più evidente l'abbiamo notata nella prima puntata: mai qualcuno sarebbe sceso in platea per dare il microfono ad un Grillini sapendo bene cosa avrebbe detto e le polemiche che avrebbe suscitato maldicendo un brano in gara. Ma l'altra novità riguarda gli ospiti, diversi serata dopo serata che accompagnano in modo quas
i silente il conduttore nella presentazione degli artisti che si esibiscono di volta in volta. Oltre al già noto David Gandy che impreziosirà la puntata finale, sono altri quattro i modelli scelti per sdoganare chi a Sanremo 2009 avrebbe voluto obbligatoriamente le vallette more e bionde, dando un pò di soddisfazione anche allo sguardo femminile e ovviamente a quello gay. Paul Scalfor ha stregato con i suoi occhi il pubblico della prima puntata mentre abbiamo assaggiato il sapor mediorientale di Nir Lavi ieri sera. Toccherà poi a Thyago Alves ed Ivan Olita, unico italiano del gruppo in un elite c
omposta da uomini visivamente ed oggettivamente bellocci, freddi come la classe del modello impone ma soprattutto incapaci di spiccicare una parola di italiano. E' una scommessa questa di Bonolis, ma a quel punto poteva invitare, per quanto belli, dei modelli tutti italiani permettendo quindi una vera conduzione ed affiancamento nelle varie serate: la bionda e la mora sarebbero così davvero state sostituite a favore di piccoli ed avvenenti micro-presentatori.

Tra applausi, scariche di adrenalina per il panico iniziale e la presentazione delle ridottissime dimensioni del nuovo
allestimento scenico del palco dell'Ariston, è iniziata a tutti gli effetti la 59 edizione del Festival di Sanremo. E' stata come previsto Mina ad aprire la kermesse con un video in cui ha cantato Nessun Dorma: quasi un'imitazione dell'imitazione della mitica Lucia Ocone la Mina apparsa in video con foulard al collo ed occhialoni scuri, accennando solo un distratto saluto a fine esecuzione e poi il via alla gara. Sul palco c'è salita Dolcenera
, strano a dirsi la mia favorita con un brano molto radiofonico, mentre Patty Pravo ha ancora una volta espresso tutta la sua classe con un brano elegante e prezioso. Sfortunata la Zanicchi, minata dalle risate di Bonolis e dagli sfottò di Roberto Benigni sull'eroticità di un suo testo nonostante da donna romagnola e focosa quale si è sempre dimostrata, è proprio l'interprete più adatta per un brano simile. Proprio Benigni è stato il fiore all'occhiello di questa prima puntata: dopo le solite punzecchiate a Berlusconi ha ben pensato di dire la sua sull'omosessualità schierandosi dalla nostra parte, dalla parte della giustizia naturale,
contro i pregiudizi e i finti perbenismi. Dopo l'esecuzione di Povia che ha finalmente interpretato la sua Luca era Gay, Bonolis ha permesso a Grillini un piccolo intervento contestato e fischiato dalla platea: la stessa platea che aveva prima applaudito ed osannato Benigni per aver detto le stesse cose, è questa l'Italia, purtroppo.

Sperando che il 17 non gli porti sfortuna, come previsto inizierà stasera Sanremo 2009, quella preziosa vetrina che molti
artisti della canzone italiana vogliono sfruttare per ricevere in cambio copertine, interviste ed un briciolo di notorietà altrimenti negata offrendosi ad eliminazioni brutali e a televoti popolari. Si inizia stasera con l'ugola d'oro di Mina che proporrà con un video un estratto dal suo nuovissimo album "Sulla tua bocca lo dirò" per dare poi via al vero nuovo Sanremo di Bonolis con metà degli artisti in gara e una piccola porzioni delle proposte. Visionando la scaletta dei big che proporranno il proprio brano
stasera, è probabile pensare che, se non partorita tramite sorteggio, la prima puntata sparerà molte delle cartucce di cui è dotata questa nuova edizione del Festival, tra icone gay e fulcri di recenti polemiche. Avremo quindi la possibilità di ascoltare interamente la criticatissima Luca era Gay di Povia dopo averne letto il testo zeppo di luoghi comuni e banalità del caso, per poi atterrare nel più luccicante terreno delle icone gay e delle cantanti donne che impreziosiranno il Festival. Avremo infatti la lussuria di Ti voglio senza amore, il brano di Iva Zanicchi, così come ammireremo il nuovo look più femminile di Dolcenera che si presenterà con Il mio amore unico, ispirato tra l'altro ad una poesia dal sapore saffico. Per la gioia degli occhi di chi ammira il genere, anche il pupillo di Amici Marco Carta salirà stasera sul palco dell'A
riston con La forza mia, e per il tripudio dell'eleganza e quel pizzico di follia che un'artista deve avere, Patty Pravo offrirà al suo pubblico E io verrò un giorno là. Un nuovo Sanremo, una nuova gara, una nuova occasione per riunirsi e commentarlo acidamente o per scappare di casa e di non ascoltare alcuni brani che probabilmente sono già destinati al dimenticatoio.

Anche se molti di noi spesso tendono a nasconderlo, è indubbio che il mondo gay sia spesso fatto anche da incontri mordi e fuggi, atti sessuali consumati solamente
per il piacere di farlo, spesso con una persona di cui finiamo per conoscere bene preferenze di posizioni e misure ma di cui a stento riusciamo a conoscere il nome. Per queste pratiche ogni sito di incontri o profilo gay è buono per organizzare un veloce rendez vous con il bollente spirito del momento, ma quante volte ci si lamenta che non c'è una vera relazione che bussa alla nostra porta e il principe azzurro tarda ad arrivare? A portare un pò di speranza a chi non riesce a mettere la testa a posto, arriva
il Delfino, un'agenzia di incontri tutta torinese che può vantarsi di essere la prima specializzata per coppie gay, permettendo a donne e uomini omosessuali di comparare i propri profili e programmare incontri in base alle proprie preferenze, al fine di iniziare semmai una bella storia d'amore. C'è chi non crede a questi meeting combinati, ma c'è anche chi non crede al colpo di fulmine, quindi chi dice che dietro questa nuova realtà non possa nascondersi quel cavallo bianco e quel capello biondo che inseguiamo da sempre nei nostri sogni? Torino è balzata poi alle cronache anche per l'intenzione di creare un condominio dedica
to ai gay anziani e bisognosi, trasformando i giorni di necessità in serenità e benessere all'interno di un ambiente confortevole e altamente friendly. Per alcuni potrebbe essere un tentativo anche razzista verso gli eterosessuali di creare una lobby gay anche per la terza età, ma con questa nuova iniziativa Torino ha buone possibilità di diventare la vera città icona omosessuale d'Italia.