Soltanto da qualche giorno è stato eletto Barack Obama come nuovo Presidente degli Stati Uniti d'America e già la fervente ala democratica è intenta a fare progetti mentali sui miglioramenti che il primo Presidente nero della storia americana potrà apportare per rendere migliore la vita di tutti. Anche i gay ovviamente contano molto su questa vittoria sperando di ottenere maggior rispetto, una lotta pressante contro l'omofobia che è purtroppo ancora radicata in molti paesi e per molte classi sociali ed anche un trattamento adeguato per la tutela delle coppie omosessuali. Ma qualcosa è andato storto visto che praticamente in contemporanea con l'elezione di Obama, è stata approvata la Proposition 8, una retrograda forma di emendamento sotituzionale per il quale i matrimoni gay dovrebbero essere aboliti nello stato della California. Durante lo svolgimento del referendum alcuni cortei di persone contrarie al "si" hanno sfilato per le strade delle città e a West Hollywood per la rabbia, sapendo i risultati parziali della votazione, una folla inferocita ha contestato tentando di forzare un cordone della polizia. Alla fine la Proposition 8 è stata approvata con il 52% dei voti visto che la maggioranza bianca, consultando gli exit-poll, ha preferito abolire i matrimoni gay mentre i neri e gli ispanici hanno votato affinchè tutto rimanesse com'era. Un passo in avanti per l'America con la vittoria di Obama, ma un passo indietro per la società civile con un'azione inspiegabile e volta soltanto a scontentare delle persone che dovrebbero avere gli stessi diritti di chiunque altro.
Secondo me la cosa non finisce qui.
RispondiEliminaCosa succede a tutte le coppie che nel frattempo si sono legalmente sposate?
Non credo sia possibile cassare la validità di quelle nozze; ma rimanendo esse legittime, si apre un'enorme sperequazione nei confronti di quanti vorrebbero sposarsi dopo l'entrata in vigore della prop8. Credo che con simili precedenti l'incostituzionalità del provvedimento sia palese; senza contare che anche negli USA le modifice sostanziali alle Costituzioni devono seguire un iter parlamentare di cui, in questo caso, non c'è traccia.
Secondo me si è persa una battaglia, non la guerra.
(Ciao!)
E' un pensiero che ho fatto anch'io, ma ormai mi aspetto di tutto nonostante il caos che questo divieto creerà nonostante il numero di matrimoni gay celebrati in tutto questo tempo.. Staremo a vedere.
RispondiEliminaIo sinceramente non ho seguito tanto tutto l'iter dell'ascesa alla presidenza... ma ovviamente penso che tutto è sempre molto più grande di quello che poi alla fine effettivamente è. Tutto quello che succede in America non riesco mai a digerirlo tranquillamente, non riesco mai a scindere la "mediaticità" dalla realtà. Per quanto rigurada i matrimoni... non credo proprio!
RispondiEliminaIo la questione la vedo ancora più complessa. Non solo per l'esito del voto, ma per il fatto che si siano indetti quei referendum. La nozione moderna di democrazia e di diritti umani impone che i diritti non siano sottoponibili a decisioni maggioritarie. Il discorso è un po' complesso e lungo, per chi volesse approfondire, segnalo: http://noirpink.blogspot.com/2008/11/matrimoni-gay-e-dittatura-della.html
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