Potrà mai il mondo omosessuale poggiare la testa su di un cuscino di tranquillità, dolcemente allietato dal soffio di una società civile e consona ad ogni modello di vita tanto da non doversi più preoccupare di slanci omofobi o platelamente rivolti alla supremazia dell'eterosessualità? E' una domanda lecita, in special modo dopo l'inchiesta fatta da un giornalista di Rete Sole, emittente interregionale che ha deciso di organizzare una sorta di sondaggio provando ad affittare degli appartamenti dichiarando di essere gay. Il risultato è stato che moltisismi affittuari al momento della scoperta hanno iniziato a tergiversare, ad accampare scuse, a dare colpe o competenze ad altre persone momentaneamente non disponibili fino a dei maleducati telefoni chiusi in faccia al malcapitato giornalista. Questa ha scatenato il solito polverone mediatico nella politica e nelle associazioni omosessuali che rintracciano in questi episodi il malsano odore omofobo di cui è permeata la capitale e oserei dire l'Italia intera, ma sappiamo benissimo che nonostante ciò si muoverà ben poco. Detto questo è anche vagamente comprensibile un certo imbarazzo quando il malcapitato proprietario della casa da affiitare si sente dire "sa, io sono gay" quando un'affermazione del genere era totalmente superflua e confermandola poteva più che altro nascondere qualcosa di losco. Insomma l'omofobia è ovvio che ci sia ma i mezzi utilizzati per scoprirla secondo me sono stati poco consoni ad un reale approfondimento sulla realtà difficile con cui i gay devono fare quotidianamente i conti.
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