Quando buona parte dell'Europa si è data da fare sulla questione dei matrimoni gay o comunque sulla parità di
diritti anche per le coppie di fatto tra cui quelle omosessuali, era ovvio aspettarsi un monito direttamente da Strasburgo verso quei paesi ancora molto arretrati sotto questo punto di vista.
L'Italia insomma dovrebbe correre ai ripari ed assicurare anche alle coppie gay la possibilità di unirsi, se non in matrimonio, parola che a quanto pare fa tanta paura, almeno con una legge che possa tutelarne i diritti, garantendo magari così anche sotto un piano morale, un cambiamento giusto e serio.
"Hanno vinto i gay", ecco invece il titolo che troneggiava ieri sulla prima pagina de "Il Giornale" a capo di un articolo shock scritto da Vittorio Sgarbi su quest'argomento, tirando fuori tutta l'omofobia tipica di un paese bacchettone e bigotto come l'Italia e redatto da uno dei massimi libertini dichiarati che abbiamo nel paese.
Impossibile far dettare da Strasburgo l'etica e la morale di un paese dice Sgarbi, ma a questo punto la frittata andrebbe
rigirata ed andrebbe chiesto piuttosto perchè dai capi della comunità europea non dovremmo accettare queste decisioni e inchinarci invece da un minimo monito papale sulla questione?
Solo i vertici dell'Eurozona potranno far si che anche la retrograda Italia, ancora minata da mentalità antiquate e chiuse, possa ospitare un briciolo di civiltà ed offrire una seria parità a tutti i cittadini.
E' ora di finirla con le discriminazioni e con la caccia a quattro voti di cattolici fanatici fuori dal mondo.
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