domenica 6 maggio 2012

Calciatori Gay, per Di Natale Meglio il Silenzio

  
Complice la prefazione scritta per l'ultimo libro di Alessandro Cecchi Paone dedicato al sempre difficile connubio tra omosessualità e calcio, due universi apparentemente così differenti ed inconciliabili ma che in realtà, per un corretto vivere, dovrebbe essere ben amalgamati, il ct della nazionale ha recentemente offerto una sua visione molto ottimista e coraggiosa della questione.  

Prandelli ha infatti invitato i calciatori gay a vivere serenamente la propria vita, a dimenticare l'omofobia di cui il mondo del calcio e dello sport in generale sono pieni, e di dare il buon esempio per cambiare così il punto di vista di colleghi giocatori, di uomini ai piani alti e anche dei tifosi.  

Un passo avanti quindi ma subito due indietro grazie ad un recentissimo intervento di Antonio Di Natale, attaccante dell'Udinese che ha esternato le sue perplessità su quest'argomento, forse spinto innanzitutto da sue convinzioni personali e soprattutto conscio del degrado umano e sociale a cui assistiamo praticamente ad ogni occasione. 

Insomma Di Natale ha invitato i calciatori omosessuali a tacere, a restare col proprio segreto, a non fare coming out per niente al mondo, a rimanere insomma nell'anonimato per quanto riguarda i propri gusti sessuali, se non altro per quello che si scatenerebbe nelle tifoserie avversarie e per ciò che questo innescherebbe dal punto di vista professionale degli atleti.  

In realtà non ha tutti i torti Di Natale: si conosce bene il carattere fumantino e "cavernicolo" che si scatena in uno stadio durante una partita e di certo un'omosessualità sbandierata non farebbe che eccitare i tifosi facendo partire cori omofobi ed insulti pesanti: il mondo non è pronto, lo sarà mai?

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