Nel famosissimo e ormai parecchio longevo Amici, programma cult di Maria De Filippi adatto ad un pubblico piuttosto trasversale, composto da giovanissimi, ragazzine ricolme di ormoni impazziti, caslinghe medie ed una buona fetta di pubblico omosessuale, sono passati ragazzi praticamente di ogni tipo.
Dal ballerino che è riuscito ad ottenere borse di studio particolarmente prestigiose fino ad una piccola schiera di vincitori o quanto meno partecipanti alle ultime edizioni del Festival di Sanremo, ma al tempo stesso sono stati sfornati degli artisti che non hanno trovato una giusta collocazione nel mondo dello spettacolo.
Tra questi si pensava potesse esserci anche Eleonora Crupi, una ragazza che si è distinta per il suo look particolare e per la sua voce interessante nell'ormai vecchia quinta edizione del talent show ma che a quanto pare è risorta dal dimenticatoio con un nuovo singolo con grosse pretese.
Il nome del suo nuovo lavoro è "Perfetti" e si prende l'impegno di narrare un amore omosessuale, trasformando quindi la giovane cantante in una sorta di paladina degli "amori diversi", con la speranza di poter diventare magari anche un'icona gay.
Da sempre si dice molto vicina al mondo omosessuale e, proprio per questo motivo, Eleonora Crupi si augura che sia anche il suo nuovo brano, accompagnato dal video che trovate qui sotto, a sensibilizzare qualcuno riguardo i mille problemi che ancora affliggono la comunità gay e che, una volta per tutte, l'Italia abbia un occhio di riguardo per le coppie omosessuali.
La povera Anna Paola Concia ci sta provando da anni a dare una speranza in più alla comunità omosessuale ed un barlume di giustizia in più alla società intera attraverso un semplice ddl che dovrebbe in qualche modo far pensare due volte un losco individuo prima di aggredire un'altra persona soltanto per una differenza sessuale.
Eppure anche ieri è stata affossata nuovamente la legge che avrebbe introdotto un aggravante per i reati che avessero a che fare con l'odio dipendente dall'orientamento sessuale di una vittima, andando così a minacciare più profondamente persone come Svastichella o tanti altri colpevoli di aver picchiato ed insultato persone gay.
Ancora una volta, in modo quasi compatto, è stata la destra ad aver eliminato di nuovo la possibilità di rendere più dure le pene verso i criminali spinti da odio omofobo, con PdL e Lega ai primi posti a cui si sono uniti anche esponenti dell'UdC e di Fli.
Ci si aspettava una parola di conforto, se non un vero piglio da battaglia, dal nostro Ministro per le Pari Opportunità che, visto il ruolo ricoperto nell'attuale governo, avrebbe dovuto prendere a cuore una legge simile, ma invece Mara Carfagna si è addirittura astenuta dal voto trincerandosi dietro la scusa di un ulteriore dialogo.
Ritenuta incostituzionale perchè avrebbe in qualche modo "favorito" una fetta di persone che in realtà dovrebbero essere al pari di tutti gli altri, ma che in fondo sappiamo bene che non lo sono, la legge contro l'omofobia non riesce proprio a convincere chi di dovere nonostante i continui atti osceni che leggiamo sempre più spesso sui giornali.
Anche se abbiamo superato da 11 anni il 2000 ci sono dei tabù che ancora la nostra società non riesce bene a superare e purtroppo, per certi versi l'omosessualità e la transessualità rappresentano benissimo alcuni punti fermi, delle realtà del nostro vivere quotidiano, che purtroppo in molti ancora non vogliono "accettare".
Anche nel mondo dello spettacolo, ancora oggi, purtroppo, ci sono ancora molte remore nel manifestare apertamente il proprio amore per un altro uomo o un'altra donna e questo fa pensare al grande coraggio avuto da una fortissima persona che purtroppo ieri ci ha lasciato.
Si tratta di Giò Stajano che magari i giovanissimi non conosceranno, ma che il mondo del cinema piange come la prima transessuale ad aver avuto la fermezza di uscire allo scoperto, diventando poi la musa di Fellini nel celebre film La Dolce Vita.
Dalla vita piuttosto turbolenta, Giò Stajano si è fatta notare anche per alcuni libri, a dire il vero alquanto peccaminosi, che mettevano in luce un lato della capitale particolarmente nascosto, quando ancora l'omosessualità, ancora più di oggi, non era per niente vista al meglio.
Già da qualche anno viveva in una casa di riposo e purtroppo la sua lucidità non era messa bene, ma i suoi interventi di apertura verso la comunità gay con le sue scelte di vita e con le sue pubblicazioni, fanno portar via una perla rara per la libertà di una società ancora accalappiata in pregiudizi e tristi omofobie. Ciao Giò.
E' stato probabilmente uno dei video e una delle canzoni meno amate dal suo pubblico visto che in molti, non solo non si aspettavano l'uscita di un nuovo singolo così rapidamente dopo Judas, ma soprattutto si desiderava una delle sue più improbabili coreografie ed una serie di look sconvolgenti come ci ha abituato.
Eppure Lady Gaga ha voluto comunque regalare la sua Edge of Glory ai suoi fans senza esagerare più di tanto, con un'apparizione quasi in solitario in un video che mostra poco di estroso, a parte una parrucca dal colore decisamente poco naturale: difatti un nuovo singolo sta per vedere la luce.
Ma nel frattempo la carica di Edge of Glory è stata utilizzata come colonna sonora di un video che sta spopolando in rete, un cortometraggio diretto da Sean Penberthy che, esattamente come l'artista che ha portato alla ribalta questa canzone, è fortemente schierato nei confronti della comunità gay.
Il video infatti mostra i preparativi per qualcosa d'importante, apparentemente una cerimonia in pompa magna, in pieno stile americano: un uomo aiutato da un altro uomo e un ragazzo accompagnato invece da una ragazza.
Dopo un viaggio in macchina per raggiungere una spendida spiaggia al tramonto, ci si accorgerà che la cerimonia in questione non è altri se non un matrimonio gay, con tanto di veloci flash sulla storia d'amore tra i due protagonisti, tra passeggiate in riva al mare, colazioni insieme e magiche feste a lume di candela.
Un vortice romantico e pieno di soavi atmosfere è ciò che rappresentano le immagini accompagnate da Edge of Glory di Lady Gaga, una speranza per tutti quei paesi, soprattutto il nostro, in cui le coppie gay non sono nemmeno considerate.
E' facile, tutto sommato, andare al cinema e guardare un film alla Brokeback Mountain e piangere lacrime su una storia omosessuale appassionante e commovente, ed è sicuramente ancora più facile andare in libreria e portarsi a casa un romanzo a tematica gay o quanto meno una biografia su un personaggio dichiaratamente omosessuale o fresco di coming out.
E' molto più complicato invece andare in fumetteria ed acquistare un fumetto gay: ci sono alcuni esempi già pubblicati, ma è ammirevole il coraggio della Ren Books, nuova casa editrice bolognese, che è specializzata in fumetti di genere omosessuale, proponendo una novità almeno per quanto riguarda il mercato italiano.
Ci toccherà aspettare soltanto qualche giorno, visto che la data X è fissata per il 21 luglio, per la disponibilità di Baciando il cielo, raccolta di 10 storie brevi dell'autore Kotaro Takemoto sull'amore e l'amicizia omosessuale maschile con uno stile che ricorda graficamente i cartoni animati anni '80.
Dai primi di agosto sarà invece disponibile Rica’tte kanji – Una novellina a Tokyo di Rica Takashima, grazie al quale accompagneremo la protagonista alla scoperta del mondo lesbico in concomitanza con il suo ingresso nel mondo universitario.
La Ren Books si farà notare anche per la proposta dei lavori di Steve MacIsaac, interessante autore di fumetti specializzato nelle storie ursine, scegliendo di disegnare, come protagonisti delle sue storie, omaccioni tutti barba e pelo, perfetto per gli appassionati del genere gay bear.
Ottime le prime pubblicazioni della Ren Books che sarà presente alle più prestigiose fiere del fumetto e, speriamo, otterrà un ruolo importante nel proprio settore.
Come avere soli 27 anni e diventare una vera e propria star a livello internazionale: chissà se con la sua mira di spaccare come cantante dalle tinte soul e black molto profonde, Amy Winehouse avrebbe mai pensato di trasformarsi in una delle regine della musica in così breve tempo.
La notizia della sua morte e del ritrovamento del suo cadavere nella sua abitazione londinese ha calato un velo ulteriormente black sui suoi fans che ormai la paragonano già ai rocker maledetti già nell'olimpo oscuro della musica.
Di certo non era un personaggio facile Amy Winehouse visto che fin dal suo primo accesso al palcoscenico aveva dimostrato come nella sua vita ruotassero indisturbate sostante stupefacenti accompagnate da alcol a fiumi e vita a dir poco sregolata, un mix letale che l'ha portata via troppo presto.
Il suo stile decisamente anomalo e la sua inarrestabile cofana le hanno permesso di diventare anche una discreta icona gay, accentuando il tutto anche da una recente versione rinnovata de La Bambola da parte di Patty Pravo che nel relativo video non ha fatto altro che imitare il suo notevole look dark e pittoresco.
Della Winehouse ci resterà sicuramente un ricordo non sbiadito: nei pochi anni di carriera che ha potuto regalare alla musica, sono disseminati alcuni brani che difficilmente potranno essere cancellati e che sono riusciti ad incastonarsi ancora di più nel bagaglio delle sette note a causa di questo tragico evento.
Good Bye Amy, una star in meno sulla terra, ma una stella in più nel firmamento.
Abbiamo dovuto sopportare quella che tutto sommato per qualcuno è addirittura un'icona, ovvero Iva Zanicchi, già mamma da fiction di un ragazzo gay, nonchè vincitrice proprio per questo ruolo di un Pegaso d'oro, pronta a dichiarare la sua visione dell'omosessualità come una malattia.
Abbiamo dovuto reggere il peso delle dichiarazioni puramente omofobe di Pippo Franco, protagonista delle volgarità da Bagaglino affermare come sia dovere di ogni cattolico pregare affinchè le persone omosessuali possano intraprendere finalmente una corretta via.
Ma a quanto pare le affermazioni estive riguardo vari modi di vedere il mondo gay non si sono esaurite ai suddetti personaggi del mondo dello spettacolo visto che di recente anche un cantante si è divertito a rispondere ad alcune domande sull'argomento senza dimostrarsi particolarmente vicino alla comunità GLBT.
Il protagonista dell'intervista pubblicata da poco sulla rivista Vanity Fair è Luca Carboni che ha difeso a spada tratta il matrimonio, pur non avendo un'unione di questo tipo con la propria compagna, ma in ogni caso rendendolo impossibile per due uomini o due donne, così come ha candidamente affermato la sua negatività sull'adozione per le coppie gay.
Il solito bisogno di una figura maschile ed una femminile hanno prevalso sulla possibilità di rendere felice un bambino altrimenti rinchiuso in un orfanotrofio senza un briciolo d'amore, ma basta trincerarsi dietro la solita frase fatta di avere molti amici gay e di rispettarli, per avere il plauso dalla classica casalinga di Voghera.
Tutto iniziò probabilmente da una puntata giudicata poco adatta a tutti a causa dei contenuti che riuscirono ad indignare il pubblico animalista per alcune uscite poco felici e considerate da molti cruente nei confronti di alcuni animali.
Detto ciò, lo Zoo di 105, uno dei programma di punta di Radio 105, seguitissima emittente radiofonica, è sempre balzata agli onori per il suo stile altamente scorretto e volutamente antipatico per alcune categorie di persone, alternatamente.
A quanto pare però il parere di una transessuale potrebbe avere degli strascichi anche a livello giudiziario per gli autori o comunque per i responsabili della trasmissione visto che lo Zoo di 105 è stato citato in giudizio a causa di una battuta giudicata gratuitamente omofoba.
Lo scherzo si riferisce ad un'uscita tutto sommato apparentemente innocente degli speaker del programma che, raccontando una storia, descrivendo la bellezza di alcune donne sudamericane, hanno osato dire che la loro avvenenza avrebbe potuto far ricredere anche gli omosessuali.
L'omofobia è un crimine che va senza ombra di dubbio denunciato e perseguito, ma non è esattamente questa battuta magari la situzione più grave della faccenda visto che in seguito alla scoperta del caso, il pubblico stesso dello Zoo di 105, soprattutto su Facebook si è rivoltato contro il mondo gay.
Questo permette di evincere quanto effettivamente il programma radio sia rivolto in special modo a persone poco avvezze al rispetto e inclini all'omofobia o si tratta di un semplice modo di difendere i propri beniamini politicamente scorretti?
Se è già stato reso noto come la Queer Frame arricchirà le sue collane di film a tematica omosessuale con alcune pellicole di grande spessore come l'Homme au Bain e Skoonheid, ma anche con l'interessante Castelli di Carta, è stato di recente tolto il velo anche sulle nuove uscite autunnali dell'etichetta.
Saranno senza ombra di dubbio film come Ausente, storia particolare tra un insegnante di nuoto ed il suo giovanissimo alunno, nonchè Contracorriente, una commovente e passionale storia, a tratti soprannaturale, tra un pescatore sudamericano sposato ed il suo amore omosessuale appassionato di pittura, pellicole giàviste ai più prestigiosi festival gay, le punte di diamante della nuova collezione.
Tra il mese di settembre ed il prossimo mese di novembre, sarà anche la Atlantide Entertainment a lanciare dei nuovi film, tra cui All That I Love - Tutto Ciò che Amo, tra l'altro candidato agli Oscar 2010 per la Polonia, oppure The House of Branching Love - La Casa degli Amori Stabili che, a dispetto del titolo, partirà con una separazione.
Lola, Kinatay e De La Guerre, saranno gli altri titoli proposti dalla Atlantide, mentre Ander, From Beginning to End e Plein Sud sono le ulteriori carte che giocherà la Queer Frame regalando agli appassionati di cinema a tematica gay dei grandi film che altrimenti molto difficilmente avremmo visto sugli scaffali dei negozi.
Come nelle più grandi città europee, speriamo che anche i megastore italiani, vista la moltitudine di titoli che nei prossimi mesi saranno disponibili, possano dedicare un ampio spazio anche alla cultura cinematografica queer.
A qualcuno è venuta un pò di tristezza guardando in un ormai famoso spot per un prodotto salutare, una delle regine dello spettacolo italiano, nonchè icona gay nostrana per antonomasia: un ruolo che veramente poco aveva a che fare con la verve e il brio che da sempre hanno contraddistinto quest'artista.
Insomma era davvero sprecata Raffaella Carrà, pronta ad urlare il suo famigerato Carramba per l'arrivo di alcune analisi, ma per fortuna la musica è cambiata e, memore del suo tormentone estivo grazie alla collaborazione con Bob Sinclar, è ora protagonista di una nuova serie di spot.
Abbiamo già visto Neri Marcorè in altri ruoli ispirati a personaggi storici nelle pubblicità del gestore telefonico TIM, ma da qualche settimana c'è anche lei, Raffaella Carrà ad interpretare un ruolo che è decisamente più in sintonia con la sua personalità e la ricercatezza che si evince dagli abiti sfoggiati.
Isabella di Castiglia, con il suo pomposo abito, una corona che purtroppo finisce per rotolarle giù dalla testa a causa di una rumorosa festa privata e una vena snob che le si addice perfettamente sono le caratteristiche della nuova Raffaella Carrà da spot, con tanto di musica a tema riprendendo il tormentone vintage di cui sopra.
Questa nuova popolarità che è riuscita ad ottenere la Raffa nazionale grazie alla magra partecipazione all'Eurovision Song Contest, alla celebrità conquistata col ritorno alla musica e alle frequenti apparizioni televisive per gli spot, speriamo riescano a regalarle un nuovo brillante programma per farla tornare regina anche della tv.
Sono diversi ormai i personaggi che hanno preso vita nel mondo dello spettacolo grazie alle numerose apparizioni durante le puntate del talent show di Raidue che, nel giro di quattro anni, ha dato battesimo a delle possibili stelle del domani della musica che intanto bazzicano felici nelle classifiche ufficiali.
Dalla rossa Noemi che, pur non vincendo, è riuscita a ritagliarsi uno spazio più che dignitoso nel panorama artistico italiano prendendo parte anche alla colonna sonora d una celebre commedia, fino ad arrivare all'ossuto Marco Mengoni con la sua proverbiale ambiguità, sono abbastanza i nuovi cantanti lanciati.
Di Giusy Ferreri in fondo ce n'è solo una, un'altra vincitrice morale che ancora oggi intriga tutti con la sua stramba vocalità e le sue canzoni orecchiabili, ma non si sa bene quale sarà il vero destino di X-Factor che non sarà più ospitato da Raidue ma, come si sa già da qualche settimana, arriverà su Sky.
Novità a tutto spiano quindi per il talent show tra i più ammirati e seguiti al mondo che al timone non avrà più Facchinetti ma Alessandro Cattelan, forse prescelto addirittura da Simona Ventura che torna tra i banchi dei giudici come nelle prime due edizioni del programma.
Ad accompagnarla nel suo cammino tornerà anche Morgan, ormai lontano dalle polemiche con la Rai a causa delle sue affermazioni sulla droga, mentre è in forse la partecipazione di Arisa come terzo giudice, che darebbe autorevolezza ed un simpaticissimo brio all'affiatata combriccola.
Gli spettatori di Sky non sono quelli della Rai: riuscirà la prossima Giusy Ferreri a farsi valere o, seppur magari vincendo un programma, il destino sarà quello di un gruppo tipo Aram Quartet o una promessa precipitata come Nevruz?
Visto che era già nell'aria da un pò di tempo come gossip, non ha forse stupito più di tanto il coming out di una celebrità come Anna Paquin, iconcina vista già in azione all'interno di alcuni film della saga dei supereroi X-Men, ma esplosa nel mondo dei telefilm grazie alla sua partecipazione come protagonista in True Blood.
Trasgressivo, seducente e decisamente sexy, il serial che va in onda anche in Italia con un discreto successo, approfittando dell'attuale moda del vampiro scatenato da pellicole come Twilight e non disdegnando scene di nudo alquanto esplicite, sia maschile che femminile.
Dopo Anna Paquin che ha affermato come possa avere preferenze sentimentali e sessuali sia per una donna che per un uomo, un altro personaggio femminile di True Blood ha condidamente tolto i veli dal suo privato rivelando una sorta di bisessualità come la sua collega.
La nuova protagonista del gossip è Evan Rachel Wood, la regina snob dei vampiri vista a partire dalla seconda stagione del telefilm che, complice la sua relazione con il tenebroso Marilyn Manson, ha dichiarato di essere vittima del fascino androgino e di poter essere interessata quindi sia ad un uomo sia ad una donna.
Avere un piede in due scarpe, nel mondo dello spettacolo spesso aiuta ad allargare il proprio bacino di fans, ma la conturbante attrice che in True Blood ha il ruolo di Sophie-Anne, quanto cederebbe davvero alle lusinghe di un bel collo femminile palpitante prima di tirar fuori i canini e mordere soddisfatta?
Anche se non ha purtroppo ancora lo spazio che merita e che, in alcune nazioni del mondo, già riesce ad ottenere, il mondo della cinematografia a tematica omosessuale è abbastanza presente grazie a festival di importanza internazionale come il Torino GLBT Film Festival, nonchè alcune pellicole anche made in Italy come molte produzioni di Ozpetek.
Quello che invece in Italia davvero mancava è sicuramente uno spazio adeguato per un genere che si scinde da quello della letteratura, che soprattutto nel mondo classico ha diverse frecce al suo arco, ma che si propone invece come una narrazione più leggera ma altrettanto approfondita, orientata in special modo verso un pubblico giovane.
E' quella del fumetto gay, in special modo tratto dal filone nipponico dei manga che in Italia ha avuto già degli episodi grazie a delle importanti case editrici del settore, ma che troverà d'ora in poi terreno fertile grazie alla Ren Books, nuovissima realtà tutta bolognese creata da appassionati del genere.
Il target di riferimento appare molto vario visto che i futuri lavori proposti potrebbero interessare sia i fanatici del manga sia persone che non hanno mai avuto un fumetto tra le mani, sia persone dichiaratamente omosessuali, sia chi invece vuole semplicemente storie "alternative" ai classici menage da coppia eterosessuale.
Passione, sentimento e spesso un pizzico anche abbondante di erotismo saranno gli ingredienti delle prime opere proposte da Ren Books al proprio pubblico: speriamo che l'Italia sia pronta ad accogliere con il giusto entusiasmo un'iniziativa a dir poco meritevole che presenterà dei prodotti finalmente diversi dalla massa.